Crisi di Governo: lettera aperta ai senatori del M5S

par Fabrizio Vinci
lunedì 30 settembre 2013

 
L'asse Pd-Pdl sembra essere giunto al suo capolinea politico. A farne le spese sarà il Governo Letta che domani si troverà costretto a chiedere la fiducia alle Camere. A Montecitorio i numeri dovrebbero garantire all'esecutivo la prosecuzione del mandato, viceversa a palazzo Madama potrebbe non essere così semplice. Non a caso, il nostro lungimirante presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva recentemente nominato quattro nuovi senatori a vita, proprio in prospettiva di una crisi di Governo; come una sorta di stampella politica. 
 
Tuttavia i quattro nuovi senatori potrebbero non essere sufficienti a garantire la tenuta dell'esecutivo nel medio-lungo termine, di conseguenza si renderà necessaria una "campagna acquisti" che si tradurrebbe in defezioni tra le file del M5S (e forse anche del Pdl) in favore del Pd. Si parla di un numero che oscilla tra le dieci e le quattordici unità; sufficiente per consentire al Governo Letta di galleggiare anche in Senato. 
 
Mi chiedo con quale dignità questi senatori del Movimento 5 Stelle potranno tradire il mandato degli elettori, andando a soccorrere il medesimo esecutivo che "chiagne e fotte" nel suo rapporto politico con Silvio Berlusconi. Non si tratta certo senso di responsabilità nazionale, ma di semplice attaccamento alla poltrona per gli aspiranti Scilipoti presenti nel Movimento. L'attuale maggioranza, fortemente voluta da Giorgio Napolitano, rappresenta una linea di continuità con la politica che ha governato il Paese negli ultimi vent'anni; accorrere al capezzale di Letta significa tradire, di fatto, la richiesta di cambiamento radicale che era confluita nel voto di protesta in favore del M5S.

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