“Crespi e Milioni, l’insofferenza della pista”. Due casi di sicuro interesse nazionale: regola e sberleffo

par HOPLA’
lunedì 1 marzo 2010

Cosa hanno a che fare Lorenzo Crespi che sabato notte abbandona in pista la Titova, a "Ballando con le stelle" con l’esclusione della lista PdL della provincia Romana, per Polverini presidente, alla presentazione al Tribunale di Roma?

Cosa hanno a che fare Lorenzo Crespi che sabato notte abbandona in pista la Titova, sua compagna e maestra di ballo, in gara assieme in “Ballando con le stelle” con l’esclusione della lista PdL della provincia bomana, per Polverini presidente, alla presentazione al Tribunale di Roma?

 

Le esclusioni a competere, decise a poche ore l’uno dall’altro di un singolo, in questo caso dell’attore ballerino apprendista in competizione “sportiva” e di un gruppo politico nella sua performance di presentazione di lista rappresentato da un delegato nell’altro, sembrano apparentemente non avere nulla di razionale in comune eppure chi abbandona la pista perde la gara, chi lascia la fila pure. In comune hanno l’infrangimento soprattutto del più generico buon senso, l’infrazione ai regolamenti prescritti per ogni genere di competizione da quella sportiva a quella politica poi.

La kermesse di “Ballando sotto le stelle”, pur essendo l’imitazione spettacolare di una competizione sportiva, ha i sui regolamenti di gara. Ma siccome è anche un po’ la parodia del Grande Fratello (con l’occhio sulle relazioni tra i partecipanti resi agguerriti dai passaggi in “confessionale”), un po’ dell’Isola dei Famosi (con le celebrità rese mansuete in “caverna” ma disposte in ogni caso a tutto per il trono), ha per questo un suo codice, tutto speciale (La deontologia della diffamazione?) che trascina Lorenzo Crespi in un processone pubblico in contumacia. Questi infatti, dopo la presentazione di un clip, precedente la prova con la coppia antagonista, che rivela alcuni retroscena che paiono denigrarlo, alla diffamazione non ci sta, pianta la bella Titova e se ne va. Si levano alti i cori di consensi all’esclusione dalla gara, il piacere del passo di danza si trasforma in condanna per l’esuberante Crespi, che a furor di giuria e pubblico ha sbagliato: chi abbandona la pista merita l’espulsione. Questa la sentenza dall’avvenente mondo dei lustrini, del mondo dorato della danza dei walzer, quelli del principe che consola la Titova e quelli di “sinistra” della principessa Sissy, del nuovo paladino delle regole Super Moss che ammalia con gli occhi “buoni” e già impappina le teste italiane da decenni con il suo Beautiful. Pura mistificazione del "chi sbaglia paga" tradotto in ogni regola vale, per soddisfare gli appetiti del pubblico da casa e neutralizzare l’obiettivo individuato con ogni mezzo.

Ma per Alfredo Milioni esclusa la sua lista, che impoverisce la candidatura di un terzo dei sostenitori da Roma e Provincia, per abbandono della fila, si profila una sorte analoga, mistificata e pubblica? Sì a quanto risulta dall’immediato ricorso. Descritto già su alcuni quotidiani di domenica, si sarebbe trattato di un “allontanamento di soli tre minuti causato da un diversivo che ha distratto i consegnatari della lista e li ha spinti ad allontanarsi dalla zona riservata".

Impazienza o pura imprudenza, anzichè stoica ed etica attesa? Scuse, regole o sberleffi?


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