Covid-19: gli orrori del governo Conte. Un ’ospedale’ a palazzo Chigi, ma per gli italiani...

par Emilia Urso Anfuso
martedì 14 aprile 2020

Franco Bechis, direttore del quotidiano Il Tempo, collega che apprezzo per la sua grande ironia e lucidità, ieri ha pubblicato il suo approfondimento su un tema alquanto scottante: le derrate sanitarie fatte arrivare a Palazzo Chigi per proteggere adeguatamente Conte, i parlamentari e gli eventuali ospiti.

Ecco il suo articolo, illuminante: Mascherine, guanti e bombole di ossigeno: Conte si è fatto l'ospedale a casa e lo potete anche scaricare in formato .pdf sul vostro PC tante volte il web decidesse di “mangiare” questo articolo di Bechis che deve invece restare nella storia del giornalismo d’inchiesta e della Repubblica Italiana: ecco il link attraverso il quale scaricare il file

Prima di pensare: “Beh, che male c’è”? è molto meglio che continuiate a leggere.

In massima sintesi: com’è ormai noto a tutti, e come ho riportato nel mio articolo sul tema pubblicato il 20 marzo, Conte ha varato il decreto attraverso il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria il 31 Gennaio scorso. Due giorni dopo, lo stesso Conte dichiarava ai colleghi giornalisti che lo intervistarono all’uscita da Palazzo Chigi: “Gli italiani possono continuare a condurre una vita normale”.

Nel frattempo, però, proprio Conte si organizza di gran fretta per far si che a Palazzo Chigi giunga un corposo approvvigionamento di mascherine, guanti e tutto quello che deve servire in stato di emergenza sanitaria, così come è imposto a ogni singolo cittadino e per decreto legge, tutti firmati da Conte.

Cosa stona in questa situazione? Che mentre il premier Giuseppe Conte, consapevole ben prima del 31 gennaio della situazione di emergenza sanitaria (Cliccare sui link per accedere all'articolo) perdeva tempo e dichiarava placidamente che potevamo stare tranquilli, facendo così diffondere a macchia d’olio una situazione pandemica dai contorni aberranti, nelle stesse ore si preoccupava di cautelare la propria incolumità e quella dei colleghi politici.

A rendere ancor più grave questa azione, è bene non perdere di vista alcuni punti importanti:

1) Per decreto legge ogni cittadino circolante in Italia è obbligato a bardarsi con mascherine protettive e guanti. Peccato che le mascherine siano introvabili, e che nella migliore delle ipotesi costino un occhio della testa: Conte doveva semmai varare un decreto urgente per imporre almeno lo stesso prezzo pagato da Palazzo Chigi – 0,20 centesimi a mascherina – pena il carcere per gli speculatori

2) Gli stessi medici e il personale sanitario, in tutta Italia, ha carenza di presidi medici protettivi

3) Alle forze dell’ordine impongono di usare la stessa mascherina per due giorni (data la scarsità) anche se è risaputo che la durata è di poche ore per ognuna di esse

Già solo questo elenco di cose deve portare tutti a una profonda riflessione sul tema della coerenza, della trasparenza, della tendenza della politica nostrana a non cautelare mai davvero gli interessi della popolazione, ma solo di se stessi.

Se a questo aggiungiamo il subemendamento che fuoriuscì dal cappello a cilindro qualche tempo fa, e che – se non fosse poi stato ritirato dopo che la stampa nazionale ha fatto il suo dovere, parlandone alla popolazione – avrebbe reso immuni da qualsiasi denuncia il premier Conte e tutto l’esecutivo, e se aggiungiamo l’arroganza utilizzata spesso dal Premier Conte, che invece di spiegare chiaramente le ragioni della quarantena, del suo prolungamento, e di spiegare a dovere anche cosa possono attendersi lavoratori, imprenditori e nuclei familiari, per quanto riguarda l’aspetto economico, già disperatamente crollato e che fa presagire tempi terribili (Cliccare sul link per leggere l'articolo) anche in ordine di suicidi che purtroppo potranno avvenire – è già accaduto dopo l’avvento della crisi economica scoppiata nel 2008 – quale tipo di domande vogliono porre, i miei lettori, al premier Conte, alla luce di quanto ho esposto?

Scrivetemi: potete farlo commentando questo mio articolo, dopo esservi registrati gratuitamente alla piattaforma online di questo giornale, o contattandomi sui social.

Raccoglierò le vostre istanze e le invierò direttamente al Premier, attendendo risposte.

Foto: European Parliament/Flickr


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