Costa Concordia. Sicuri che sia turismo macabro?

par Cesarezac
martedì 31 gennaio 2012

Il relitto della Costa Concordia adagiato sulla scogliera dell’isola Del Giglio, continua a registrare folle di curiosi che vengono anche da lontano per osservarlo dal vero, e fotografarlo con le fotocamere di cui oggi tutti sono dotati.

Fino a non molto tempo addietro si diceva che i turisti giapponesi fotografavano per copiare. Non si capisce cosa visto che i giapponesi erano all’avanguardia della tecnologia e, casomai erano loro ad essere copiati.

Un fatto così eclatante come quello di una lussuosa nave da crociera lunga quasi trecento metri, semiaffondata, vicinissima al porto non c’è dubbio che non capiti spesso, anzi possiamo dire che questo è uno spettacolo più unico che raro ed è quindi del tutto comprensibile, nonché lecito, che attiri la curiosità di molti. Sarebbe assai strano il contrario.

Si legge o si sente dire che questa è curiosità macabra. E’ certamente vero che nel naufragio della nave hanno perso la vita alcune decine di persone, ma la gente non sta certo andando sul posto per fotografare spoglie di vittime.

Secondo alcuni diffusi luoghi comuni, gli Italiani sono esuberanti socievoli ecc. Nulla di più falso. Il motto di molti Italiani è: “Io mi faccio i fatti miei”. Le tre scimmiette, non vedo, non sento, non parlo la dicono lunga sull’indole della gente. Quando una famiglia di Italiani va a insediarsi nella casa nuova la prima cosa che fa, è piazzare tende per nascondersi. Per la privacy dicono. Se vanno ad abitare in una villetta, la circondano di alti muri e siepi impenetrabili. Altrove, in Svizzera, Austria, Germania i proprietari di ville e villette, ricche di magnifiche aiuole fiorite, sono orgogliosi di esporle alla vista dei passanti senza alcun muro di recinzione.

Il popolo napoletano sotto quest’aspetto costituisce una lodevole eccezione. Loro sì che sono esuberanti socievoli e solidali. Se vi trovate a Napoli e vi capita una panne alla vostra vettura oppure un qualsiasi problema, tutti i passanti s’interesseranno a voi meglio di quanto farebbero i vostri parenti e si prodigheranno per togliervi dall’impaccio. Questo, signori miei, è calore umano.

Si è dato il caso di cadaveri di affogati adagiati sulla spiaggia e di bagnanti sdraiati a brevissima distanza a prendere tranquillamente il sole o a consumare il pranzo al sacco. Questa è indifferenza, è macabro cinismo.

L’hobby della fotografia è utile in quanto induce ad osservare con attenzione il mondo che ci circonda e quindi a cogliere la bellezza estetica di un fiore, di un tramonto, di un gattino che gioca o un fatto inusuale da ricordare o da mostrare a chi non ha potuto vederlo. Appunto, come lo spettacolo straordinario, cioè non ordinario, di una nave lunga quasi trecento metri spiaggiata come per prendere il sole.

Ma torniamo al perché dell’accaduto. Si vorrebbe vietare l’usanza del cosiddetto inchino. L’attuale governo ha appena finito di eliminare oltre trecento leggi inutili e già ricominciamo. Se è questo che piace e tranquillizza, facciamone una per tutte: “E’ vietato tutto”.

Ciò che veramente bisognerebbe vietare è l’incompetenza, la superficialità, l’irresponsabilità. Ma questo è un discorso lungo e sgradevole. Si sta discutendo sul togliere il valore legale ai titoli di studio così come avviene nel mondo anglosassone, sede delle più prestigiose università fucine di cervelli e di premi nobel.

Questa sì che sarebbe una riforma utile.


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