Cossiga denunciato per istigazione a delinquere

par Federico Pignalberi
sabato 1 novembre 2008

Un privato cittadino denuncia il senatore per l’intervista rilasciata a QN.

Vi ricordate l’intervista al democratico del manganello Francesco Cossiga, già senatore a vita, passata agli onori della cronaca perché suggeriva al ministro Maroni di intervenire nei cortei studenteschi infiltrando agenti in borghese? Se non la ricordate potete leggerla qui. La novità è che un comune cittadino ha deciso di denunciarlo per istigazione a delinquere.
 
Si chiama Luca Assirelli, ha 31 anni e vive a Massa Lombarda. Giornalista per hobby, la sua principale area di interesse riguarda le stragi decisive della storia. L’altro ieri, mercoledì 29 ottobre, si è presentato in commissariato avanzando una denuncia penale per istigazione alla violenza in quanto <<le parole di Francesco Cossiga, espresse pubblicamente, consigliano al governo di infiltrare nel pacifico movimento studentesco agenti con intento provocatorio, al fine di far degenerare le manifestazioni del movimento stesso nella violenza>>. Luca riconosce nelle dichiarazioni di Cossiga anche un’altra incitazione, in quanto l’idea del senatore prevede, dopo aver ottenuto in quel modo il consenso popolare, di usare la <<repressione violenta contro studenti e docenti manifestanti […] tramite le forze dell’ordine, discriminando inoltre tra giovani insegnati, che meriterebbero la punizione fisica, e i docenti anziani, che esclude>>. Non è finita, Luca denuncia che a suo parere potrebbe essere ravvisata una notizia di reato anche in un’altra frase del senatore: <<Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno>>, perché ritiene che <<vi siano le fondamenta per il reato di abuso di ufficio ed uso criminoso di posizione amministrativa, considerato quello che avvenne nell’episodio citato dal Cossiga>>.
 
Luca, lei ha detto che <<qualcuno doveva farlo>>. Perché proprio lei?

Beh... A questa domanda è difficile rispondere, non lo so, mi è venuto da dentro, ho deciso che avrei smesso di abbassare gli occhi e girare la testa, ma non mi sento né un eroe né altro. Volevo trasmettere un messaggio alle persone comuni come me, non siamo sudditi, la costituzione ci conferisce doveri ma anche diritti, quei diritti possiamo e dobbiamo farli valere quando arriva il momento, anche se non siamo dei potenti, e per me era giunto il momento.
 
Personalmente, come spera che finiscano le indagini che probabilmente scaturiranno da questa sua denuncia?



Spero che Cossiga ammetta di essersi sbagliato, rettificando quanto ha detto di aver fatto nel periodo in cui era ministro degli interni. Se non avvenisse, è palese che la gravità della cosa aumenterebbe in maniera esponenziale e sinceramente non ne sarei felice, perché sappiamo tutti come è andata a finire.
 
Nella sua denuncia invita la procura ad aprire un indagine anche in merito ai comportamenti passati che Cossiga ha "confessato" nella sua intervista. Pensa che, nonostante che seppure venisse constatata qualche violazione del codice penale in merito a quegli avvenimenti la prescrizioni sarebbe istantanea, è comunque opportuno accertare la verità storica dei fatti?

Accertare e portare la verità su fatti storici che a suo tempo furono descritti in maniera diversa lo ritengo non solo opportuno, ma un dovere morale e civile di qualsiasi uomo che per mestiere faccia rispettare la legge. Mi sembra quasi una ovvietà, soprattutto quando questi episodi sono passati attraverso una palese violazione delle stesse leggi che governano il nostro paese.
 
Ritiene possibile, od in ogni modo verosimile, che gli spiacevoli avvenimenti di mercoledì a Piazza Navona, siano la realizzazione pratica delle idee esposte dal senatore?

Sinceramente non le so rispondere. Credo che Cossiga non abbia alcuna responsabilità nel caso specifico, ma è altrettanto vero che ascoltando il reportage di Curzio Maltese, non l’ultimo dei giornalisti per inciso, mi sorgono dubbi, non tanto, ribadisco, sul fatto che qualcuno abbia seguito i consigli del Senatore a Vita, ma che in certe occasioni si manifestino modus operandi molto simili. Sono ancora vive nella mia testa le immagini del G8 di Genova, ma tralasciando il passato, qualcuno mi spieghi come non uno, ma ben due camioncini, sono riusciti ad entrare a Piazza Navona, in cui il traffico è proibito... Forse tra 30 anni sapremo la verità e chi eventualmente denunciare se vi saranno responsabilità su quanto successo.


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