Cosentino salvo. Abbiamo spiato i forum della Lega...

par Davide Falcioni
giovedì 12 gennaio 2012

Il deputato del Pdl salvato dall'arresto. La Lega, che pochi giorni fa aveva votato favorevolmente alla sua reclusione, ha obbedito al "capo" e "votato secondo coscienza" (leggere: ha cambiato opinione e salvato Cosentino). Sui forum della Lega i militanti protestano. Mentre Radio Padania parla di medicina alternativa e lancia canti celtici...

Dice Bossi che sull'autorizzazione all'arresto di Nicola Cosentino, deputato e coordinatore del Pdl campano, i suoi uomini hanno votato secondo "libertà di coscienza". Al contrario di come hanno fatto solo due giorni fa, quando i "verdi" si espressero favorevolmente alla reclusione con la Giunta per le Autorizzazioni, oggi i leghisti hanno negato l'arresto dell'uomo del Pdl.

"Nelle carte - ha detto il leader del carroccio - non c'è nulla. Bisogna stare tranquilli quando si parla di arresti". 

Il "nulla" di cui parla è in realtà una storia di Camorra che è bene ricordare ai lettori. E' il 7 febbraio del 2007 e davanti a una filiale dell'Unicredit si incontrano un funzionario della banca, Luigi Cesaro (presidente della Provincia di Napoli), Nicola Cosentino (deputato del Pdl) e uomini che, secondo gli inquirenti, sarebbero "colletti bianchi" del clan dei Casalesi

Nicola Cosentino, all'epoca sottosegratario all'economia, secondo gli inquirenti avrebbe fatto pressioni su Unicredit per sbloccare 5,6milioni di euro a vantaggio di una sociatà vicina al clan dei Casalesi. Il credito, che inizialmente era stato negato, fu successivamente concesso. Serviva a sovvenzionare la realizzazione del centro commerciale "Il Principa", che a sua volta avrebbe permesso ai clan Schiavone e Bidognetti di riciclare denaro, distribuire numerosi posti di lavoro e clientele elettorali, rafforzandosi naturalmente non poco.

"Cosentino - hanno dichiarato gli inquirenti - era lo sponsor del centro commerciale in virtù di un accordo illecito con la camorra casalese. Tale circostanza risulta da numerose dichiarazioni di collaboratori di giustizia convergenti, coerenti e riscontrate". E meno male che secondo Bossi non c'era nulla. 

Cosentino salvo, dunque. Trecentonove deputati contrari all'arresto, 298 favorevoli. Il voto segreto ha permesso a tutti di nascondersi. I leghisti, fedeli al diktat del "capo", si sono espressi secondo "libertà di coscienza". Guardacaso, però, una coscienza identica per tutti (anzi, quasi: sembra che alcuni abbiano disobbedito). Cosentino salvo.

Ma basta fare andare a curiosare sui forum leghisti per capire come è stata presa la notizia dalla "base" elettorale. Ad esempio i Giovani Padani, uno degli spazi più frequentati dai "celtici", si sono sbizzarriti: già dalla prima mattina hanno aspramente criticato la linea del partito (Alsesto 22: "Provo sdegno, vergogna, fastidio, rabbia. Sono stato preso per i fondelli per anni da questi capoccia leghisti che nella nostre piazze condannano Roma Ladrona e poi fanno queste porcate. Mai più. Mai più". Oppure Skipper1951: "Se passa il no, la Lega deve andare a nascondersi. Forse è il caso che Maroni faccia un altro partito").

Ma è stato dopo il voto che i Giovani Padani hanno dato il meglio. Bergamasca 1958: "Camorra ladrona, la lega non perdona". Giuseppe Brianza: "Non interessa ormai più che cosa voteranno i leghisti sul loro compare Cosentino: interessa invece la definizione finale che si deve ormai rendere a Bossi: un gran cialtrone, che ha ingannato tutti: a proposito, è vero che la famiglia Bossi porta a casa qualcosa come 60/65.000 € al mese? Lega di lotta? Sì per il proprio borsellino...". Oppure Maqquila: "Bene. Cosentino libero. Bravi leghisti. Complimenti. Neanche da sprecarci parole. E poi continuate a urlare Roma ladrona, ecc, IDIOTI! Continuate a dar retta a quei quattro deficienti voltagabbana che avete eletto! Bravi".

 

E mentre i "Giovani Padani" continuavano a scatenarsi, Radio Padania Libera (che ha chiuso il suo forum mesi orsono) dimostrava un "fiuto per la notizia" unico. Mentre tutti i giornali parlavano del salvataggio di Cosentino, in trasmissione due ospiti telefonici illuminavano gli ascoltatori su medicina complementare, stress ossidativo ed equilibrio acido basico. Poi mandavano in onda una successione interminabile di brani musicali in dialetto.

La pagina Facebook della radio, invece, esplodeva di commenti: Stefano Angiolini: "Avevamo un sogno: la Lega avrebbe cambiato Roma, a me sembra che è Roma che ha cambiato la Lega... vergognatevi". Alessandro Serra: "Mi consola che almeno siamo l'unico partito senza delinquenti in casa... Io continuerò ad esser leghista... perché nel panorama politico non vedo niente di meglio. Però se Maroni deciderà di rompere e fondare un nuovo partito con Zaia, Cota e Tosi io seguirò loro...!!! Col Bossi di oggi... la lega è destinata al fallimento!!! La Lega non è Bossi". E via di questo passo...

A un certo punto il gestore della pagina è stato costretto a richiamare all'ordine e minacciare la censura. Giustificandosi così: "Si è bannati se si insultano politici leghisti: i politici della Lega Nord non sono presenti sulla pagina a proteggersi dai tuoi insulti. Se vuoi insultarli puoi andare in tutte le pagine di sinistra dove ti lasceranno fare. Qui rischi di fare incavolare qualcuno e non siamo gente che ama le denunce e far perdere tempo ai giudici solo per permetterti di sfogare livore. Ti banniamo anche per il tuo bene". Censura preventiva. Peccato che non abbia avuto nessun effetto 

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