Cosa mi passa per la testa? Mass media e inconscio
par Cesare Lazzini
mercoledì 13 maggio 2009
Un cittadino italiano, di media, fatica ad arrivare alla fine del mese. Quasi tre milioni vivono in povertà assoluta.
Quindi, immagino, in genere un italiano :
- non potendo più permettersi neanche piccoli svaghi quotidiani, arriva a casa, accende la televisione e si spara la sua dose a basso costo di estraniamento dal mondo e dai propri problemi.
Tutto questo non può non avere effetti a lungo termine.
Ultimamente, due occasioni mi hanno dato da pensare che gli effetti di un abuso del mezzo televisivo, di messaggi ossessivamente ripetuti per fini commerciali o politici, della sottovalutazione delle conseguenze a lungo termine in nome dell’utilità immediata di tali sollecitazioni, stiano dando risultati ben più gravi di quanto generalmente si ritenga.
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"L’aggressore, F.C.T., 38 anni, un uomo alto circa due metri e molto robusto, è stato ascoltato dagli inquirenti, ma non ha saputo dare una spiegazione a quanto accaduto e ha continuato a delirare. Alla domanda sul perché del folle gesto, ha alzato le spalle e detto: “Volevo installare il digitale terrestre...”. Anche secondo il Questore, Alessandro Marangoni, si tratta di uno "squilibrato".Forse sarebbe il caso di studiare a fondo questi effetti. Chi fa marketing di certo conosce bene gli effetti immediati e quelli a lungo termine di assuefazione, Presidente del Consiglio compreso (vedi video in calce, da 1’57"). Sarebbe interessante uno studio retrospettivo in termini psicopatologici sugli ultimi decenni di questi ossessive sollecitazioni.
Come diceva Beppe Grillo, il cervello è l’organo più stupido del corpo e l’unico a non avere meccanismi di difesa. Altrimenti non si capirebbe come mai leggiamo Nietzsche ma ci rimane in testa "Laura non c’è..."
Il pensiero critico è forse l’unica difesa.
Ps: dimenticavo, Publitalia gruppo Mediaset "è la prima concessionaria multinazionale d’Europa per fatturato generato dalla raccolta pubblicitaria attraverso la televisione commerciale".
Ennesimo caso oscenamente palese di conflitto di interessi fra la figura imprenditoriale e politica del Signor B.