Cosa ci danno gli immigrati? 1,5 miliardi l’anno e il 30% della nostra gioventù

par Daniel di Schuler
giovedì 14 novembre 2013

Nel 2011 gli immigrati hanno pagato tasse e contributi per 13,3 miliardi di euro, mentre lo Stato ha speso per loro 11,9 miliardi. Il primo di tanti dati su cui riflettere.

 
Notizie drammatiche su fronte dell’immigrazione. Drammatiche per chi ha costruito le proprie fortune politiche, e non parlo solo delle moribonda Lega, sfruttando le paure ed i pregiudizi di tanti.

A fornirle è il Dossier immigrazione 2013 del centro studi Idos; centinaia di pagine di dati e tabelle, raccolti in collaborazione con l’Unar (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali) che raccontano di una presenza straniera nel nostro paese sempre più ampia, nonostante la crisi, e, soprattutto meglio inserita.

Immigrati che, prima di tutto, nel 2011 hanno rappresentato una saldo positivo netto di almeno un miliardo e mezzo l’anno per le casse dello stato; che non costano, alla faccia di certa propaganda, ma rendono.

Sono 5.186.000, secondo il Dossier, gli stranieri con un regolare permesso di soggiorno, tra lavoratori e loro congiunti, compresi i loro figli nati in Italia. Uomini e donne che lavorano, pagano le tasse, si sposano e, appunto, fanno bambini. Ottomila seicento, l’anno scorso, i matrimoni tra stranieri avvenuti in Italia (il 4,2% del totale) e ottantamila, pari al 14,9% di tutte le nascite, i figli nati da padre e madre immigrati. Stranieri che ovviamente conoscono italiani e magari si innamorano di loro; che con loro si sposano e fanno figli. Nel 2012 sono stati diciottomila, i matrimoni tra italiani e stranieri, pari allo 8,8% del totale. E 26.714 i figli nati da coppie miste, pari al 5% di tutte le nascite.

In un paese di vecchi, gli immigrati sono giovani. I minorenni extracomunitari, tra nati all’estero e da noi, sono oltre novecentomila, il 24,1% di quelli che compongono la nostra società. Se a questi si aggiungono gli almeno 250.000 minori con una cittadinanza comunitaria, risulta che è cittadino straniero il 30,8% di quello che se avessimo un minimo d’intelligenza dovremmo chiamare senz’altro i nostri ragazzi. Di quella che, piaccia o no, è la gioventù con cui il nostro paese dovrà costruire il proprio domani.

Giovani, gli extracomunitari, dunque pericolosi. Potenzialmente delinquenti. Un’altra colossale baggianata (abbiamo tutti gli indici di criminalità in ribasso, proprio mentre aumenta il numero degli immigrati) che il Dossier smaschera per tale: tra chi ha un permesso di soggiorno, la propensione al crimine è identica a quella che esiste tra italiani dello stesso sesso ed età. E tra gli irregolari non è troppo diversa, levati di torno i reati legati alla loro condizione.

Stranieri, che sono dai noi per restare; oltre due milioni, il 54.3% di loro, hanno infatti un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. E che credono nell’Italia; che rischiano del proprio per aprire quasi mezzo milione di imprese, il 7,8% di quelle che operano nel nostro paese. Un problema, dunque, solo sulla bocca dei peggiori politicanti e per il razzismo degli ultimi tra noi. Una risorsa, invece, e lo possiamo dire numeri alla mano. Nella nostra sempre più sfiduciata società, gli unici, forse, che si ostinino a portare avanti il “sogno italiano” che è stato dei nostri nonni. Gente che era uscita dalla guerra come loro arrivano tra noi: senza soldi in tasca, con la fame addosso, ma pronti a piegare la schiena, tenendo gli occhi aperti sul futuro.

P.S. Ero su un treno diretto a Torino, in uno dei miei viaggi della speranza (di trovare un editore). Di fronte mi sedevano due ragazzi; uno di origine asiatiche, l’altro africane. Una scena inusuale, nel mio angolo di mondo; tanto che quando si sono messi a parlare tra loro, ovviamente in italiano, sono rimasto a bocca aperta... E da qualche parte, sono sicuro, padre Dante sorrideva.

 

Foto: Mauro/Flickr


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