Cos’è il Bunga Bunga, il tormentone del giorno

par Giovanni Mistero
giovedì 28 ottobre 2010

C’è un nuovo tormentone che da stamattina invade il web e non solo: il bunga bunga. Lontano dal tormentone ripetitivo del waka waka, questa “nuova” espressione si declina non in musica, bensì in erotismo, anzi diciamo sesso, di quello spinto.

Stando all’Urban Dictionary, infatti, bunga bunga starebbe per: “Brutale e selvaggia violenza sessuale anale di gruppo. Punizione riservata a chi oltrepassa i confini territoriali di una tribù africana”, insomma cose da YouPorn più che da casa del Presidente del Consiglio. Ma che riguardi Berlusconi, sia chiaro, è ancora da chiarire. L’accusa, come ormai tutti sanno, è di Ruby, una ragazza marocchina che ha parlato di incontri sessuali ad Arcore a cui partecipavano, stando alla cronaca di questa mattina di Repubblica, che riprende l’interrogatorio della ragazza, “conduttrici televisive celebri o meno note, star in ascesa, qualcuna celeberrima, starlet in declino, qualche velina, più di una escort, due ministre, ragazze single e ragazze in apparenza fidanzatissime”. Insomma a un anno e mezzo di distanza dall’affaire Letizia Noemi, ecco che un’altra minorenne prende la parola per sottolineare il suo rapporto col Premier, il quale non è indagato per nulla, a differenza sembra di Emilio Fede, il quale avrebbe presentato la minorenne al Presidente del Consiglio (e che nega ogni sospetto di indagine a suo carico: “Non mi risulta di essere indagato per alcun reato. L’ho appreso stamani leggendo i quotidiani: credo di avere conosciuto quella ragazza a qualche cena a casa di Berlusconi ma non l’ho presentata io né a Lele Mora, né al presidente del Consiglio”), Lele Mora che l’avrebbe introdotta nel mondo dello spettacolo, e Nicole Minetti, ex igienista dentale del Premier e ora consigliere regionale della Lombardia, indagati per favoreggiamento della prostituzione. Gli investigatori, infatti, ben lontanio dall’interessarsi dei fatti pruriginosi di Berlusconi, vogliono vederci chiari rispetto alla possibilità chem come sottolinea anche il Corriere della Sera a quelle feste "tra le partecipanti vi siano state ragazze accompagnate o indirizzate alle feste con preventivate prospettive di meretricio, poi magari tali da suggerire ricatti tentati". Ma non è il livello giudiziario che interessa, piuttosto ci si chiede, quale garanzie dia un Presidente del Consiglio di cui si dimostrasse la ricattabilità.
 
Un interrogativo che ci si pose anche all’epoca dello scandalo di Casoria, ma che questa volta non trova una moglie indignata ad amplificare quelle che dovevano essere delle serate, come dire, alternative. Una moglie non c’è, ma un ennesimo raccordo, a parte il sesso e l’età di almeno una delle partecipanti (per sua stessa ammissione, all’insaputa del Premier), c’è ed è proprio il bunga bunga (Ruby dice che quella formula sarebbe stata "copiata a Gheddafi") raccontato dalla stessa Noemi Letizia durante un’intervista ad Angelo Agrippa sul Corriere del Mezzogiorno quando racconto la barzelletta preferita tra quelle raccontate da Berlusconi: “Vi sono due ministri del governo Prodi che vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: ‘‘Vuoi morire o bunga-bunga?’’. Il ministro sceglie: ‘‘bunga-bunga’’. E viene violentato. Il secondo prigioniero, anche lui messo dinanzi alla scelta, non indugia e risponde: ‘‘Voglio morire!’’. Ma il capo tribù: ‘‘Prima bunga-bunga e poi morire”.
 
Tra le cose che hanno colpito l’immaginario c’è la presenza, a quelle serate, di Ministre, e a sottolinearlo ci pensa anche Gad Lerner che in un breve post sul suo blog, caratterizzato dall’immagine del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini scrive “spero Ruby menta quando dice al magistrato che ai dopocena scherzosamente erotici di Arcore, denominati “bunga bunga”, oltre alle soubrettes e alle escort abbiano partecipato pure due ministre. Mi attendo una netta smentita nelle prossime ore. Per il bene della scuola italiana”. Metilparanben gioca invece sulle vocali riprendendo la frase di Bossi: "A Milano le case si danno prima ai 42 mila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva" e chiedendosi se basta cambiare una vocale per cambiare tutti ("i Bongo bongo no, il Bunga bunga sì"), mentre NonLeggerlo prova lo scoop dando l'immagine di questa ragazza marocchina... trovata su Facebook.
 
Parte dell'attenzione, insomma, si sposta subito dall’accusa di prostituzione che cascherebbe – il condizionale è d’obbligo date le smentite di Fede – su personaggi noti della tv, all’”allegria da caserma” come la definisce Luca Sofri sul suo blog. Sperando vivamente, per il bene dell'immagine non proprio rosea del nostro paese, che sia una “colossale montatura” come affermano i legali del Premier; noi, intanto, aspettiamo impazienti quelli di Spinoza.

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