Corruzione, debito pubblico e welfare

par Lionello Ruggieri
venerdì 13 aprile 2012

C'è ancora chi vuol convincerci che l'enorme debito pubblico è conseguenza di pensioni a troppo giovani, pensioni troppo alte, sanità per tutti, ecc. Ma basta fare due conti per scoprire che non è vero.

Ho sentito ancora una volta sostenere in Tv, dove più che altrove si forma l'opinione pubblica, che l'enorme debito pubblico che ci affligge è conseguenza di un eccesso di stato sociale: pensioni a troppo giovani, pensioni troppo alte, sanità per tutti, troppa stabilità di lavoro ecc. Ma basta fare due conti per scoprire che non è vero.

Vorrei contestare l'affermazione sulla base di dati inconfutabili, dati di fonti assolutamente valide, con dati accettati a destra come a sinistra:

- spese per infortuni sul lavoro: 40 miliardi di euro annui (ma c'è che dice 70)
- spese per infortuni stradali: 30 miliardi di euro.
- spese da corruzione: 70 miliardi di euro.
- evasione fiscale: 140 miliardi (ma c'è chi parla anche di 300).
Totale da 280 a 470 miliardi. All'anno.

Ora, se calcoliamo solo 10 anni di corruzione, abbiamo che lo Stato brucia, a causa della corruzione, risorse proprie per un totale di 1.400 miliardi.

Se pure si dimezzasse sia il periodo che l'importo stimato, si avrebbe comunque la cifra di 350 miliardi di euro, su cui sono stati pagati altri miliardi di interessi passivi. 

Già senza questo quarto di corruzione, cioè riducendo del 25% la corruzione, il debito pubblico sarebbe di "soli" 1.450 miliardi e intorno al 90% del Pil.

Facciamo un altro calcolo. Prendiamo il dato fornito ed accettato dai politici, il dato minimo di 280 miliardi all'anno di perdite, spese evitabili e mancati incassi.
Ora immaginiamo che si possa trovare una soluzione a quel problema e risparmiare. No, non il totale. No, non la metà. E nemmeno la metà della metà. Ma solo la metà della metà della metà. Avremmo un rsparmio di 35 miliardi. All'anno.
Ovvero 700 milardi in 20 anni e un risparmio di circa 30 miliardi l'anno di interessi.
Mantenendo le stesse pensioni, la stessa sanità, lo stesso Stato sociale.
E magari gli stessi falsi invalidi e gli stessi 32.000 dipendenti della regione Campania (contro i 15.000 della Lombardia con popolazione doppia).

Se tutto questo è banalmente vero, dare la colpa dei nostri problemi al welfare degli anni scorsi e non agli sprechi, alle truffe e ai costi della politica è fare informazione "falsa e tendenziosa".


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