Corruzione. Lo Stato reagisce: si va verso la legalizzazione

par Paolo Zaffaina
venerdì 20 marzo 2015

Legalizzare la corruzione, questo il progetto di legge discusso ieri tra le file della maggioranza e che verrà proposto nei prossimi giorni in parlamento.

“Si tratta” riferisce il ministro “di una proposta basata su di una semplice considerazione statistica e cioè: i dati ISTAT ci dicono che in Italia su dieci persone otto usano la corruzione per portare avanti i propri affari, è palese per chiunque, quindi, che i costi amministrativi e giuridici necessari a perseguire i corrotti o i corruttori sono molto più alti che non quelli necessari a perseguire le persone oneste.

Perseguire la corruzione aveva senso fino a quando il fenomeno era inferiore al cinquanta percento ma ora che questa percentuale risulta essere di gran lunga più alta bisogna valutare il fenomeno da un’altra prospettiva. Si tratta anche di una questione di logica, sotto il cinquanta percento i “delinquenti” i “diversi” erano i corruttori ed i corrotti, sopra il cinquanta percento i delinquenti divengono gli onesti. E’ lo stesso discorso che vale per la gente di colore, quando questi supereranno il cinquanta percento i negri saremo noi. Questo progetto che, non ho dubbi verrà approvato a grande maggioranza, consentirà, per come è strutturato, di catturare i classici due allocchi con una truffa, come si suole dire qui a Montecitorio infatti, oltre a ridurre le spese processuali e ed amministrative, perseguire penalmente chi si comporta in modo onesto spingerà in breve chiunque ad utilizzare la corruzione per portare avanti i propri interessi. Noi stimiamo che nel giro di due, tre anni al massimo, in Italia le persone oneste saranno solo un lontano ricordo. C’è da dire che si parte da una condizione favorevole in cui il numero di onesti è, al momento, non superiore al quindici percento. Certo, debellare l’onesta in modo totale sarà quasi impossibile ma noi confidiamo di riuscire nel giro di qualche anno di ridurre i casi di onestà ad eventi sporadici ed occasionali. 

 Il progetto di legge prevede, tra le altre cose, che ogni atto di corruzione sia ” prosegue il ministro “seguito da relativa fattura il ché, visto il giro di miliardi che nel nostro paese ruota attorno alla corruzione, ci fa ben sperare per ciò che riguarda il rimpinguare le tasche…le casse dello stato. Addirittura, sempre con l’intento di favorire il metodo corruttivo, in alcuni casi specifici sarà possibile detrarre dalle tasse le spese di corruzione, parliamo di corruzioni legate allo sport, alla cultura o ad attività di volontariato. Ulteriori sgravi fiscali saranno previsti in ambito didattico; la corruzione di un professore consentirà un recupero del cinquanta percento delle spese nell’arco di dieci anni. Sono previsti inoltre incentivi statali per chi deciderà di passare da un’attività onesta ad una corrotta o, ad esempio, per chi deciderà di cambiare il soggetto corrotto o il corruttore. Certo uno potrebbe evitare di emettere fattura ed in quel caso si tratterebbe di evasione fiscale, altra pratica molto diffusa qui da noi ma nulla vieta, in un prossimo futuro, di legalizzare anche questo. Per capirci Le faccio un esempio: io ho intascato fresco fresco questa mattina una tangente di 300.000 euro per l’appalto di un ospedale, se la legge fosse stata già in vigore avrei emesso regolare fattura e avrei potuto detrarne una parte dalle tasse. Se evita di scrivere quest’ultima cosa le do ventimila euro". 

Via libera dunque ai corrotti ed ai corruttori e, contemporaneamente, STOP alle persone oneste. Per chi verrà scoperto a comportarsi onestamente è previsto il processo per direttissima con pene che andranno dai 5 anni in caso di onestà semplice fino ai venticinque anni per i casi di onestà aggravata o reiterata. Unica alternativa per una riduzione della pena sarà la corruzione dei giudici o della giuria.

Se il progetto di legge dovesse passare alla prima votazione (e non c’è motivo di pensare il contrario) la corruzione potrebbe divenire legale già dal prossimo autunno in concomitanza con l’annunciato giubileo cosa che, visti il numero di appalti necessari, potrebbe portare un copioso flusso di denaro nelle tasche dello stato e dei suoi onorati rappresentati.

Certo è che una legge del genere, se venisse approvata, favorirebbe una crescita a dismisura delle opere pubbliche e dei relativi appalti. La speranza è che la legge possa essere applicata anche a livello europeo così da avere, nell’arco di qualche anno, un intero continente legalmente corrotto.

Nell’attesa, il ministro dei beni culturali ha già previsto ad inoltrare domanda all’Unesco affinché la corruzione italiana venga considerata patrimonio dell’umanità in quanto espressione profonda della nostra cultura e colonna portante dell’italica società.


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