Contro le escort l’assessore di Parma Lasagna fa proselitismo

par Factotum
martedì 13 ottobre 2009

Da Bologna arriva la notizia di una “Operazione Escort in rete", per colpire il mercato del sesso on line fra Rimini e Piacenza: quindici siti oscurati dal Tribunale del capoluogo su indicazione dell’ECOPOST , la polizia postale e delle comunicazioni della città felsinea ( 800 inserzioni individuate, 570 censite formalmente fra "escort", "trans" e boys"). In totale sono quattro le persone fermate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, compreso un poliziotto, gente che guadagnava oltre 22 mila euro al mese (150 euro mensili era la tariffa standard per comparire su quei siti, e guai se non pagavi puntualmente : i “magnaccia” telematici ti oscuravano subito).

Quel che è certo è che i siti nazionali di cosiddette “escort” (appellativo che ha soprattutto lo scopo di aumentare le tariffe delle prestazioni delle zoccole, come si dovrebbero più propriamente chiamare) sono molto, ma molto più che quindici e le “inserzioniste” che vi appaiono un’infinità, comprese quelle operanti a Parma e dintorni.
 
Un vero esercito in continua, inarrestabile crescita, un altro aspetto, l’ennesimo, di quel degrado morale i cui esempi preclari vengono proprio dall’alto (vedi le marachelle del “papi” nazionale, o i tanti deputati maschi scelti da Pubblitalia per conto del PDL solo per il loro bell’aspetto, o le ex dive dello spettacolo riciclate in Parlamento dopo varie operazioni chirurgiche in ogni parte del corpo tranne il cervello , o per ultime le veline e starlette – magari passate attraverso quello spettacolo di bassa macelleria che è il tanto decantato concorso di Miss Italia - candidate da Berlusconi addirittura a Bruxelles , prima che quella cattivona comunista della moglie – neanche le mogli le sceglie con cognizione di causa ! - gli imponesse l’alt , in tutto nella logica dello “specchietto per le allodole” spacciata per “nuovismo” ).
 
L’assessore parmigiano Lasagna, dal canto suo, dice che intende fare opera di proselitismo fra queste ragazze, per convincerle a desistere. Nel frattempo, avvisa i potenziali clienti che andandoci insieme fanno prosperare il circuito criminale che c’è dietro (anche se non tutte le ragazze di vita che lavorano a domicilio hanno dietro un protettore ufficiale malavitoso, specie quelle non stanziali, quelle cioè che dopo un po’ migrano come le cicogne per operare su altre piazze).
 
L’intento è lodevole. Dunque, auguri all’assessore! Vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Del resto raggiungere queste ragazze è semplicissimo, basta andare sui siti in questione e chiamare i numeri che vi compaiono.
 
Oltretutto, dai commenti che si leggono talvolta su Internet gli annunci in questione sono spesso vere e proprie prese per i fondelli, corredate da foto fasulle , anche perché che non è certo nell’interesse di queste donne mettere in piazza i loro veri connotati , col rischio di farsi riconoscere per strada appena mettono il naso fuori . Dunque, il ventilato repulisti potrebbe alla fine , oltre che redimere forse – ma ne dubito - qualcuna di queste ragazze che hanno scelto di inseguire il miraggio dei soldi facili a prezzo di un degradante mestiere, fare l’interesse pure dei maschietti in calore, febbrili visitatori di quei siti, così spesso turlupinati.

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