Consolidazione, backwardation e Gold Rush silenzioso: le prospettive
par Fabrice Drouin Ristori
venerdì 15 marzo 2013
I corsi sono nuovamente sotto pressione nel momento stesso in cui scrivo questo Market Report.
Un nuovo attacco senza alcuna logica fondamentale è avvenuto sul mercato dell’oro e dell’argento cartaceo divenuto irreale e fittizio.
La consolidazione del corso dopo 18 mesi di rialzo, che segue lo stesso schema del 2007/2008, rende gli investitori nervosi. È comprensibile considerando la durata dell’assestamento che tuttavia non ha alterato l’alchimia del mercato. Al contrario, sempre più elementi sono favorevoli ad una nuova fase di crescita della quotazione dell’oro e dell’argento.
Egon Von Greyerz, uno dei più importanti gestori di fondi sul mercato dell’oro del mondo e membro del consiglio di amministrazione di Goldbroker.com, ha recentemente ricordato che il vero movimento di crescita dell’oro non è ancora cominciato, malgrado i 13 anni di performance positiva. Leggere la spiegazioni qui e qui.
Investire nel contesto attuale è delicato e difficile psicologicamente, siccome ci troviamo in una situazione unica, alla fine di un lungo ciclo di debito e alla fine d’una esperienza monetaria cominciata con la fine della convertibilità dell’oro in dollari, e dunque in piena fase di transizione verso un nuovo sistema monetario.
Proteggere i propri risparmi è diventato sempre più difficile considerando la disinformazione e la manipolazione perenne degli indici tradizionali, divenuti obsoleti.
Occorre trovare un nuovo punto di vista dal momento che esiste ancora qualche indice affidabile, che non inganna gli specialisti del mercato dell’oro, e che rimette in causa i discorsi degli pseudo economisti, consiglieri finanziari, banchieri e media che invece annunciano la fine del rialzo del mercato dell’oro.
(Piccola parentesi: queste figure sono le stesse che hanno cercato di rallentare da 13 anni il mercato dei metalli preziosi, impedendo un vantaggio di 6 volte i capitali investiti nei metalli preziosi. L’oro e l’argento, ricordiamo, sono i due migliori attivi finanziari degli ultimi dieci anni).
Oltre a ciò, una grossa percentuale della popolazione mondiale si ritrova sotto la sogli di povertà, un’altra parte invece ha perso tutti i risparmi (crack della borsa, immobiliare o per l’inflazione).
Sentirli oggi parlare della fine del rialzo del mercato dell’oro è al limite del comico e dovrebbe far veramente riflettere sugli interessi che difendono (sicuramente non quelli degli investitori e dei risparmiatori). [Verificate questa disinformazione in relazione al punto 5, che tratto successivamente a proposito del Gold Rush silenzioso].
Impossibile dunque far affidamento ai discorsi che fanno in merito alla protezione corretta dei proprio risparmi.
La maggior parte degli investitori non si rende conto d’essere in mezzo ad un campo di battaglia, nella guerra monetaria globale. Sopravvivere in questo contesto è difficile, ed i metalli preziosi, che hanno permesso il più alto livello di protezione del patrimonio nell’ultimo decennio, possono essere sotto pressione a volte. È il caso attuale con la fase di stabilizzazione del corso. Moltiplicare il capitale, o anche solo proteggerlo, non è mai facile. Ciò richiede conoscenze finanziarie e molta pazienza, ma il rialzo dell’oro è tutto fuorchè terminato. (Leggere qui l’intervista fatta a Egon Von Greyerz).
1) La riunione del G20 non fa che confermare la politica monetaria attuale, dunque la scelta degli stati di continuare con la stampa illimitata. La conclusione che possiamo trarre è che il Giappone è stato autorizzato ad accelerare la svalutazione dello Yen. Ciò che è stato annunciato è in totale contraddizione con la realtà che riporta una guerra monetaria globale, che trascina tutte le monete verso il basso e ci porta pericolosamente verso l’iperinflazione.
La FED continua a stampare 85 miliardi di dollari per mese per comprare attivi senza valore e finanziare il deficit del governo. Ormai è chiaro, con la stampa di moneta incessante i governi finanziano il proprio debito. Un meccanismo diventato globale.
Tutte le monete cadono a picco, a velocità diverse ma cadono, e sembra dunque importante mascherare/manipolare l’indice che rivela l’inflazione (ovvero l’oro), per impedire alla massa di collegare la politica monetaria, l’inflazione e la perdita generalizzata del potere d'acquisto.
Il numero delle persone che beneficiano dei sussidi negli Stati Uniti ha superato i 50 milioni.
2) L’oro è di nuovo in backwardation da gennaio: questo significa che i maggiori investitori non vendono il loro oro, anche se potrebbero intascare profitti facili, nonostante l’attuale corso spot e la possibilità di ricomprare il metallo ad un prezzo minore grazie ai contratti futures. (Leggere qui l'articolo di Philippe Herlin).
Questi investitori, che possono essere qualificati come addetti ai lavori, non vendono per far crollare il corso. Sono coscienti del fatto che il mercato dell’oro "cartaceo" è finto e manipolato e che non riflette assolutamente il vero valore dell’oro fisico.
La fiducia nella determinazione attuale del prezzo dell’oro è svanita.
Questa tendenza è legata al fenomeno del rimpatrio degli stock d’oro da parte di svariati stati ed al Gold Rush silenzioso affrontato nel punto 5 successivamente.
Ci si può domandare perché gli stati abbiano cominciato a rimpatriare un bene, che stando a ciò che dicono i media, non è altro che una reliquia senza valore.
Esempio dei più lampanti: la Germania dovrà aspettare sette anni per ottenere una piccola parte del proprio oro custodito all’estero (in teoria). Un’attesa di sette anni non trova alcuna giustificazione logica per una tale quantità d’oro, se non fosse che esso non esiste perché venduto da chi invece doveva solo custodirlo per manipolare al ribasso il prezzo.
3) Le banche centrali non hanno mai comprato tanto oro dal 1964: perchè comprano tanto oro? Anticipano un’evoluzione del sistema monetario internazionale?
Jim Sinclair, investitore leggendario, ha fornito una risposta questa settimana spiegando che ci troviamo al picco di un processo di rivalutazione globale dell’oro, e che esso sarà la base del futuro del sistema monetario, perché l’unico bene di rifugio e fiducia riconosciuto internazionalmente. Siamo in piena fase di transizione verso un sistema ed uno dei modi per proteggere il proprio capitale in questo periodo è investire nell’oro fisico.
Il problema maggiore oggi è l’assenza di fiducia, una garanzia che permette di saldare un debito o spegnerlo, secondo espressione.
Oggi, i debiti dei governi sono rimborsati grazie all’emissione di nuovi debiti; essi in realtà non verranno mai estinti. I governi, le banche centrali e gli investitori hanno nel loro portfolio attivi basati in un modo o nell’altro su debiti, o debiti di debiti, con prodotti finanziari in cui nessun fa più affidamento.
L’oro una volta rivalutato (come accadde il 30 gennaio del 1934 tramite il Gold Reserve Act che ha modificato il suo valore del 70%) permetterebbe di saldare i debiti. È il "Golden End Game", secondo Jim Sinclair, che permette un azzeramento degli indici e di ripartire su delle basi sane.
Questa soluzione monetaria potrebbe essere utilizzata al posto della politica di stampa massiccia di denaro (QE), come nel 1934.
A differenza del 1934 l’oro non verrebbe confiscato siccome l’investitore medio non lo detiene come negli anni 30. Non c’è molto dunque da confiscare.
4) L’oro viene ipervenduto e si consolida ai livelli più alti: Adam Hamilton, analista e trader sul mercato dell’oro da più di 10 anni, aveva annunciato una fase di assestamento dell’oro nel 2011 unicamente basandosi sull’indicatore qui in basso, il "Relative Gold".
Questo indicatore è sopravvalutato ed ha appena toccato il livello raggiunto nella fine del 2008, prima di una progressione del +166,5% del corso dell’oro in 3,3 mesi. Che questo indicatore sia sopravalutato quando il corso ha raggiunto il picco più alto dopo 13 anni e molto positivo per l’evoluzione futura del corso dell’oro.
Tecnicamente (vedere il grafico), Adam Hamilton afferma che siamo usciti dalla fase di assestamento dal maggio del 2012, e che la ripresa è alle porte.
Adam Hamilton ci ricorda ugualmente che il nemico mortale degli investitori è l’emozione. La cupidigia conduce gli investitori a comprare al prezzo più alto per evitare di vendere poi al prezzo più basso. È esattamente il contrario di ciò che va fatto per moltiplicare il proprio capitale. Per evitarlo, occorre rimettere le cose nella giusta prospettiva, quello che vengo di fare ricordando qualche fondamentale del mercato oltre agli indicatori di fiducia.
5) Un Gold Rush silenzioso: James Corbett, in un ottimo articolo di sintesi qui pubblicato in inglese, ci spiega che la corsa verso l’oro ora è silenziosa. Si tratta del punto più importante da capire secondo me:
Le banche centrali sanno cosa succede. Sanno perfettamente che siamo nel bel mezzo di una fase economica e monetaria assimilabile ad uno schema di Ponzi mondiale che dovrà finire, con il crollo del mercato e l’iperinflazione.
Le banche centrali sono al corrente della svalutazione generale delle monete permette agli stati una maggiore competitività temporanea sui mercati e permette anche di diminuire il peso dei debiti momentaneamente.
Sanno che l’oro fisico disponibile è di tanto inferiore rispetto alla quantità venduta sul mercato "cartaceo" e che l’oro così venduto rappresenta unicamente una promessa di consegna irreale. Sanno che il mercato dell’oro rappresenta un gigantesco gioco delle sedie musicali, come ho spiegato qui, e che la musica (la fiducia nei mercati) finirà presto.
Per tutti questi motivi, le banche centrali comprano oro fisico con la massima discrezione (come la Cina che non rende disponibili le sue riserve ufficiali) per evitare di scatenare una corsa sfrenata verso l’oro fisico che prosciugherebbe il mercato.
Le banche centrali non vogliono trovarsi senza una sedia quanto la musica sarà finita. Gli stati e gli investitori nemmeno.