Considerazioni da genitore sulla condotta di Berlusconi

par Mazzetta
mercoledì 3 novembre 2010

Leggere, dopo l'esplosione del caso bunga-bunga, che Berlusconi aprirà il Congresso Nazionale della Famiglia non mi ha stupito più di tanto e nemmeno indignato, di ben altro è stato capace in passato.

Mi è venuto però da ripensare ed espandere una considerazione che mi era saltata alla mente al sapere della dinamica dello scandalo. A quella conferenza ci saranno sicuramente molti genitori e tutti molti convinti del valore della famiglia ed è probabile che gli stessi pensieri siano sorti a parecchi tra loro.

Ho provato a pensare di essere il padre della ragazza coinvolta e non ho nemeno dovuto fare troppa fatica, visto che la maggiore delle mie due figlie ha appena un anno in meno della protagonista di questa storia.

Posso solo immaginare, ma a sentire le cronache è abbastanza chiaro che un ragazzino o una ragazzina possono trovare sostegno fuori dalla famiglia solo adattandosi a qualche genere di sfruttamento. I casi noti di buoni samaritani sono rarissimi e, anche dalla storia del caso bunga-bunga, si capisce che abbondano gli esempi di squallidi personaggi pronti ad approfittare della debolezza di un'adolescente privo di qualsiasi tutela.

Nella mia astrazione ho immaginato subito il dolore che ogni genitore prova non sapendo dove sia il figlio. Oltre quello, saltando direttamente alla situazione di cui si discute, ho immaginato il sapere la creatura in balia del genere di persone di cui si circondava Rubi/Karima, l'inutile ricorso all'aiuto dei servizi sociali, il giungere di notizie che la volevano con grandi disponibilità di denaro senza disporre di un'occupazione.

Nel mio sogno ad occhi aperti ho poi saputo che era entrata nelle grazie del Presidente del Consiglio e che lui, dopo essersi intrattenuto in sua allegra compagnia in una delle sue miserrime ammucchiate, saputala minorenne ha deciso di proteggerla e aiutarla.

Non sarei stato orgoglioso delle sue attenzioni come sono sembrati i genitori di Noemi Letizia, ma forse a questo punto avrei cominciato a coltivare la modesta speranza di una salvezza che io evidentemente non ero in grado di assicurare.

Purtroppo l'aiuto prontamente offerto si è limitato a una manata di soldi e, qui la depressione, a un intervento per sottrarla ai servizi sociali una volta fermata dalla polizia per un'accusa di furto. Davanti alla polizia il Presidente del Consiglio ha mentito, dicendo che mia figlia fosse parente di un leader straniero e fatto pressioni, fino a che la polizia non ha ingannato un magistrato perché fosse consegnata a una sua persona di fiducia.


La famosa signora Minetti, consigliere regionale lombardo distaccata presso le Presidenza del Consiglio, che ha firmato un atto giudiziario prendendo in consegna mia figlia. Impegno tradito immediatamente, con mia figlia libera di tornare alla vita abituale e a dividere un appartamento con una focosa ragazza brasiliana che poi la gonfierà di botte, che è il meno di quello che avrà passato nel periodo di tutela belrusconiana.

Già, sembra proprio che tutti i protagonisti di questa vicenda, a sentir loro impegnati a far del bene a mia figlia e a volerle bene, si siano adoperati perché potesse prostituirsi al riparo dalle autorità e da provvedimenti giudiziari che pure erano loro noti. Bizzarro, com'è bizzarro che la polizia abbia abdicato ai suoi doveri fino ad ingannare il giudice dei minori su pressione dell'anziano leader.

I signori del Convegno Nazionale per la Famiglia converranno sicuramente che non si aiuta un minore limitandosi a consegnargli migliaia di euro in nome di una estemporanea frequentazione occasionale, e stendiamo un velo pietoso sulla questione dei rapporti sessuali e del bunga-bunga. Ancora meno lo si aiuta sottrendolo alle procedure e alle tutele di legge.

Da genitore e da cittadino, alla fine di questo pietoso viaggio immaginario posso dire che mai mi sarei aspettato che il Presidente del Consiglio (per quanto poco lo stimi) e la polizia potessero fornire aiuti simili. Mai avrei voluto sapere che una volta che la ragazza era finalmente al sicuro al commissariato, l'intervento del capo del governo l'avrebbe rigettata in strada con i poliziotti impegnati a fare carte false per renderlo possibile.

Questo non per dire che se fossi quel padre avrei una certa urgenza di ringraziare il Presidente del Consiglio di persona e tangibilmente, ma per mettere a fuoco la spaventosa sostanza dell'ultimo scandalo al di là della barzelletta o delle facili battute sull'anziano che fa le orge con ragazzine che potrebbero essere sue nipoti.

Il Presidente del Consiglio non può pensare di aiutare una minorenne buttandole una manata di soldi e rimandandola tra le braccia di chi la sfrutta, nemmeno se è già iscritto nell'elenco dei suoi sfruttatori e nemmeno se l'ha retribuita in passato per il piacere della sua compagnia. L'uscita di Berlusconi che si dice giocoso, generoso e impegnato ad aiutare la ragazza è un insulto a ogni genitore, alle leggi di questo paese e agli stessi diritti del minore.

Il Presidente del Consiglio non può fare pressioni sulla polizia per sovvertire la legge, la polizia non deve subire le sue pressioni e il Ministro dell'Interno non può mentire dicendo che è stato fatto tutto secondo le regole.

Da genitore, da cittadino di questo paese, non posso che sperare che da domani quel Presidente del Consiglio, quel Ministro dell'Interno e quei funzionari di polizia coinvolti in questa vicenda non debbano più ricoprire alcuna funzione pubblica e che qualcuno trovi la dignità di porgere, a nome dello stato, le scuse alla famiglia coinvolta.

Lo stato deve chiedere scusa a quella ragazza e ai suoi genitori per l'aiuto del Presidente del Consiglio e allontanare al più presto chi rappresenta le istituzioni in maniera tanto disgustosa, altro che organizzare convegni sulla famiglia.


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