Comizio Porta a Porta di Silvio Berlusconi alias Leonardo Da Vinci
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giovedì 26 maggio 2011
Il Comizio capolavoro del leader del Pdl a Porta a Porta. Ebbene sì, Silvio Berlusconi è un genio: come sa capovolgere i fatti lui, non sa farlo nessuno. Un artista puro, un luminare ineguagliabile, altro che Leonardo da Vinci!
Certo che sentire il Premier, Silvio Berlusconi, parlare di schede elettorali complicate e quindi di difficoltà degli italiani nel distinguere il simbolo del partito preferito, mentre egli stesso sbaglia a piegare la sua, forse rendendo nullo il voto, è a dir poco sconcertante. In pratica si è dato da solo del cretino. E se gli italiani prima erano coglioni e ora pure imbecilli, tra cui quelli di sinistra senza cervello, direi che il primo ministro li rappresenta, tutti, alla perfezione. I suoi neuroni, d’altronde, funzionano a fasi alterne e a seconda della bisogna. Come è avvenuto ieri sera, a Porta a Porta, dove è andato in onda l’ennesimo comizio del Cavaliere. Con un contraddittorio semplicemente risibile. Alla faccia dei 283.000 euro di multa inflitti dall’Agcom per la sparata della settimana scorsa a reti unificate. Tanto, se si pagherà, saremo noi contribuenti a sborsare i quattrini.
I giornalisti presenti sembravano quasi intimoriti di fronte a Sua Emittenza. Non si sono sbilanciati e non hanno lanciato nessuna critica veramente incisiva. Comparse ininfluenti che hanno lasciato campo libero all’oratore governatore del “mi consenta” e intanto interrompe, si sovrappone, depista le argomentazioni, nel miglior stile berlusconiano. Al posto del vice direttore del Corriere e del direttore del Mattino ci sarebbe voluto un Travaglio, un Di Pietro. Allora sì che avremmo assistito a un vero e scintillante dibattito politico. Il povero Vespa, come sempre, lo ha lasciato fare, nonostante dalle sue meste espressioni traspirasse una certa insofferenza. Che tuttavia ha evidentemente represso, onde evitare di indispettire il suo datore di lavoro, colui che gli commissiona libri su misura. E non solo.
Ma veniamo agli sproloqui del genio supremo che si paragona non a uno statista qualsiasi, bensì al grande Leonardo, sprigionando il suo immancabile delirio d'onnipotenza: “E’ colpa della crisi economica se non sono riuscito ad attuare i programmi fiscali proposti dal Pdl". Ma come? Per anni abbiamo sentito le minzolinate pilotate quotidiane che inculcavano negli italiani un ottimismo sconsiderato all’insegna de “l’Italia ha superato la crisi”, “Dobbiamo spendere e non risparmiare”. E dopo 17 anni di governo farlocco, oggi scopre l’esistenza della crisi nera? E quando lo dicevamo noi, che l’onda lunga della disfatta economica doveva ancora arrivare? Ah, già, chi lo contrtaddice è senza cervello!
Il fallimento elettorale, secondo chi possiede tre tv private, di cui una illegalmente, è da attribuire al mostruoso blocco mediatico che sta tutto con la sinistra. Trasmissioni come Annozero o Ballarò sarebbero più influenti di tutti i suoi mezzi di comunicazione privati e non? Allora non siamo alla frutta, ma all’eresia conclamata. Non sarà che, forse, pian piano, la verità sta emergendo, anche grazie alla controinformazione della Rete? Basti vedere come la pagina Facebook della Moratti risulta taroccata da un esubero di falsi “mi piace”. O come avvenne poco tempo fa con la pagina Fanclub del Premier: il contatore girava all’impazzata, tanto da raggiungere in poche ore un numero elevatissimo di simpatizzanti. Quindi il web conta. Eccome se conta. Di trucchetto in trucchetto, la campagna al fango va avanti, ma ormai non funziona più. Non dimentichiamo l’esposto di Pisapia in odore di menzogne e comparse spauracchio alla Zingaropoli&Co al fine di dissuadere l’elettorato milanese dal votare il candidato "estremista di sinistra". La procura di Milano ha aperto un fascicolo. Il che è tutto dire.
Passiamo all’amico Dell’Utri: strumentalizzando il processo che lo vede assolto, Berlusconi pensa di impapocchiare i disinformati, infangando, ancora una volta, l’Istituzione Giustizia. Lo specchietto per le allodole è il concetto distorto secondo cui il cittadino processato soffre le pene dell’inferno perché ingiustamente accusato da una magistratura malata. Come se tutti gli uomini sotto processo risultassero, infine, innocenti. Il procedimento di cui parla il Cavaliere e per il quale il senatore siciliano è stato assolto, riguarda l’imputazione di tentata estorsione. Ma ne esiste un secondo, per concorso esterno in associazione mafiosa, per il quale Dell’Utri è già stato condannato in appello a 7 anni di reclusione. Chiara la differenza?
Tuttavia, è la disinformazione della stampa di sinistra ad avergli arrecato il danno elettorale. E’ la persecuzione terroristica dei pm ad averlo indebolito. E ancora: l’imprenditore confonde l’amministrazione di uno Stato con quella di una società privata: “Io posso solo proporre le leggi, ma poi non posso attuarle perché se al Presidente della Repubblica non piacciono me le respinge. Se alla Consulta non piacciono, me le boccia. Veramente il Capo dello Stato, la Consulta e il Parlamento si attengono a ciò che detta la Costituzione. Il Patron di mezza Italia, però, continua a ragionare come se fosse il proprietario di un’azienda o di una squadra di calcio. Qualcuno gli spieghi che pubblico e privato sono due cose diverse. Ergo, non può fare come gli pare, mescolando i ruoli. Ma quando telefona alla questura per salvare Ruby, allora esercita la funzione di Primo Ministro. Patetico concetto che rigira pure a suo favore, nell'affermare che la "magistratura democratica" costringe il Parlamento a discutere del conflitto d’attribuzione.
Eccolo, il capolavoro del Presidente del Consiglio. Il rovesciamento - in piena regola - della realtà. Ebbene sì, dobbiamo ammetterlo, Silvio Berlusconi è davvero un genio: come sa capovolgere i fatti lui, non sa farlo nessuno. Un artista puro, un luminare ineguagliabile, altro che Leonardo da Vinci. Dice bene la Sora Cesira: l'Innocenza Incarnata è incarcerabile.