Spazio ArtètEco: come riciclare oggetti e sguardi diversi

par Benedetto Manfredi
martedì 19 agosto 2014

«Lunga vita alla palla!» Partorire uno slogan efficace per promuovere il riciclo creativo è il primo risultato del video Lo sguardo “scartato”. In concorso per “Una storia CON IL SUD”, il video racconta in modo frizzante (v. birra) il progetto “Spazio ArtètEco” realizzato dall’associazione culturale “Arcarte” in collaborazione con la onlus “Il bambino incompreso” e il sostegno di “Fondazione CON IL SUD” e un ampio ventaglio di partner, tra cui l’“Asia” di Benevento. Per “Spazio ArtètEco” la cultura del riciclo può essere il paradigma vincente per recuperare non solo oggetti e materiali di scarto ma tutto ciò che la società “rifiuta”, concretamente e concettualmente.

«I “rifiuti” veri e propri che ricompaiono da sotto il tappeto, talvolta in maniera assai inquietante nelle formule della cronaca, e le rughe celate accuratamente sotto un tappeto epidermico palesano le stesse difficoltà di una civiltà trincerata in una presunta freschezza dal retrogusto stantio: l’oggetto “cool” (letteralmente: “fresco”) fatto per durare pochi mesi, e la chirurgia estetica bramosa di rotondità adolescenziali – effimero mummificato – affermano che la bellezza non è devianza ma Rivelazione da rotocalco, democratico appiattimento da donare all’umanità. Per cui oggi – afferma “Arcarte” – ogni difformità può essere oggetto di riciclo, e vogliamo cominciare l’opera riciclando uno sguardo diverso spesso “scartato”». Nei laboratori di “Spazio ArtètEco”, la fantasia di giovani con disabilità, unita alla progettualità di professionisti del design e applicata a materiali di scarto, produrrà oggetti dotati di una «simpatia e di una imprevedibilità in grado di sorprendere».

La “palla” che osserverete nel video fu plastica, contenitore, birra. Sarà lampadario, abat-jour, cuccia per gatti. La freschezza della birra si rinnova, accettando le rugosità della carta, in una fresca pennellata. Era un rifiuto ed è appesa al soffitto. «Lunga vita alla palla!»


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