Come abbattere un Governo tecnico (o politico): istruzioni per l’uso

par Emilia Urso Anfuso
lunedì 16 gennaio 2012

Per abbattere un Governo tecnico innanzitutto – anche se sembra ovvio – c’è necessità... Di avere un Governo tecnico. Cosa serve per generare un Governo tecnico? Ci vuole qualche anno passato ad attendere che il Governo politico di turno decida di fare il suo dovere: governare.

Cosa che a parole appare ovvia, ma nei fatti – lo sappiamo – non lo è. Ci vuole anche che il predetto Governo faccia spallucce di fronte a crisi economiche più o meno palesi, più o meno reali, e questo fintanto che le nazioni limitrofe, legate tutte a doppio filo da un enorme sistema chiamato Europa, si stufino della melina messa in atto e chiedano a gran voce che finalmente “si faccia sul serio”.

Ecco quindi che il Governo politico di turno si fa da parte – in tempo utile prima di crollare miseramente, con tutto l’armamentario di Ministri e sottosegretari, nella fossa più buia – e cede il posto al Grande Nulla: il Governo tecnico.

Il Governo tecnico è un po' l’isola che non c’è. E’ governo ma non lo è del tutto. Lo è ma fino a tempo determinato. E’ composto da tecnici che in fin dei conti poi decidono la politica del Paese: insomma è un pot pourri pieno di tutto e nulla, che serve – prioritariamente – a dare uno stacco netto col “passato” per fare le stesse identiche cose fatte in passato, ma con un nome nuovo. Una enorme presa in giro.

Dopo qualche tempo, i Governi tecnici – si sa – vengono a noia. Troppi “tecnici”, troppi “professori”, troppa noia mischiata a lacrime e sangue, troppa poca politica di immagine esterna e troppa politica reale interna.

Un bailamme infernale, che fa tornar la voglia un po' a tutti di quei “bei” Governi politici, arruffoni, ladri e confusionari, dove la passione va a braccetto con qualche scandalo e qualche inciucio, ma almeno – vuoi mettere? – i cittadini hanno di cosa parlare al bar la mattina a colazione prima di correre in ufficio, nella migliore delle ipotesi, visti i chiari di luna ed i livelli di disoccupazione ormai a percentuali che lo Spread fa venire da ridere.

Così, pensa che ti ripensa, ecco che prende forma la strategia: come ti abbatto il Governo. Tecnico o meno, poco importa. I metodi ormai li conosce pure la Sora Rosa dell’ultimo piano. Quella che parla ancora in dialetto stretto pugliese pure se vive a Milano da 40 anni.

 Allora: prendete carta e penna e scrivete...

 Ingredienti per abbattere un Governo:

 - Prendere qualche Ministro (a caso). Giracchiare fra gli scheletri del suo armadio e trafugarne uno. Prendere ora lo scheletro nell’armadio e gettarlo in pasto all’opinione pubblica attraverso i media nazionali. Girare a fuoco lento. Aggiungere qualche misfatto collaterale (che si trova sempre), spezzettare qualche altro Ministro o Capo di Governo, salare con finte inchieste ed insabbiare con cura.

- Lasciare intiepidire – bastano circa sette giorni – et voilà: l’abbattimento è servito.

Attenzione: in molti casi, la ricetta serve non ad abbattere il Governo di turno, bensì a renderlo più “tenero”. Di conseguenza, se avete seguito bene tutti i passi della ricetta ma il risultato vi appare confuso, non vi preoccupate: era tutta una manovra...

Si ringraziano per aver suggerito di questa "ricetta", nell'ordine:
 
. Silvio Berlusconi ed il suo staff
. Mario Monti ed il suo staff tecnico
. L'ex Sottosegretario Carlo Malinconico (per lo splendido caso delle vacanze pagate da altri e ripagate da lui. O almeno così credeva di poter fare...)
. Il neo Ministro Improta ed i suoi 95 edifici di proprietà. Il "poveretto" ha dichiarato di "non essere ricco, ma solo erede di patrimonio paterno".
 
L'opinione pubblica ringrazia per le grasse risate fatte sull'argomento.

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