Civati, il referendum Possibile e l’informazione negata

par NuovaRepubblica
sabato 12 settembre 2015

Per gli otto referendum di Possibile lo scoglio delle 500mila firme e del tempo (scadenza a settembre). Facciamo il punto anche sui media "disinteressati" a informare su un evento importante come la democrazia diretta. 

Pippo Civati, e con lui la sua forza di delusi-astenuti-annoiati dalla politica odierna che si è data il nome di "Possibile", si è dato nove settimane e mezzo di tempo. Per raggiungere l'insperato obiettivo di 500.000 firme necessarie per poter sottoporre a consultazione refendaria gli 8 quesiti che formano l'iniziativa cosiddetta "#8SI".. un vero e proprio 'pensiero stupendo' il suo.

Già, perché un'iniziativa del genere, come tante altre che in passato sono state portate avanti, è destinata non solo a scontrarsi con la generica resistenza del popolo italiano agli strumenti della partecipazione popolare (molto usati invece in altri Paesi d'Europa), non solo con l'opinione ostile delle controparti politiche, ma anche e soprattutto con l'ostracismo che la stessa sinistra fa. La sinistra i cui temi del referendum, tra poco svelati, dovrebbero essere temi portanti. Ma una parte ha fatto orecchie da mercante e si è dimenticata di dargli il sostegno necessario, sostegno arrivato invece da Alessandro Di Battista del Movimento Cinque Stelle, che si è schierato a favore della consultazione.

Così come la sinistra, anche i mass media, a parte qualche eccezione come il Tg La7 di Enrico Mentana (vedi video) e a sorpresa il Tg5, sembrano dimenticare l'esistenza di questo strumento, negando la notizia e venendo quindi meno al proprio compito fondamentale: informare.

Stupisce, ma forse neanche molto, che ci siano soprattutto le reti appartenenti al servizio pubblico, quelle che meno si sono spese in servizi su questo referendum. Andiamo a vedere però di cosa parla, cos'è che effettivamente si vuole abrogare attraverso questa consultazione.

Come è già stato detto le domande che si fanno sono otto e riguardano essenzialmente quattro temi: democrazia, ecologia, lavoro e istruzione.

Ci si chiede in questi otto punti se si vogliano:

Ora in questa sede non si vuole dare alcun giudizio di valore sul merito o meno di questa iniziativa, lo scopo, come ogni mezzo d'informazione che si rispetti, è appunto quello di informare, di rendere noto che esiste questa possibilità.

 

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