Cinque argomenti per non indignarsi se Berlusconi dice che l’Italia è un Paese di merda

par Fabio Chiusi
venerdì 2 settembre 2011

Argomenti per sostenere che lo sfogo di Silvio Berlusconi sull’Italia "Paese di merda" non meriti la nostra indignazione:

1. Si può definire l’Italia un "Paese di merda" e "il Paese che amo" senza essere necessariamente in contraddizione: si può odiare il proprio Paese per alcuni motivi e amarlo per altri. Non si è in contraddizione, credo, nemmeno sostenendo i due pareri contemporaneamente. Figurarsi ad anni di distanza (il paragone che ha fatto il giro della rete è con la discesa in campo del 1994).

2. Anche un uomo pubblico del calibro di un presidente del Consiglio deve potersi esprimere privatamente come e con chi gli pare senza che per queste sue opinioni possa essere tacciato di venire meno al suo senso dello Stato. Che si giudica, semmai, per quanto compie in qualità di uomo pubblico. L’alternativa non è la trasparenza, ma un incubo. E non ha senso: sarebbe come sostenere che un poeta non è un buon poeta perché tradisce la moglie. Dire, come ha fatto Alessandro Gilioli, che sia rilevante la circostanza che "nel frattempo ha governato quasi sempre lui" significa, credo, confondere i due piani. Altro è il discorso quando si parli di reati compiuti non nella veste di presidente del Consiglio. Ma di un’opinione sarebbe bene non fare un reato.

3. A questo proposito, la frase si trova all’interno di una intercettazione considerata "rilevante" ma non specificamente per il parere espresso da Berlusconi sull’Italia; il processo all’interno del quale è "rilevante" non riguarda le opinioni del presidente del Consiglio sul suo Paese, ma un caso di estorsione. Il parere di Berlusconi è sostanzialmente irrilevante per capirne i confini. E, per quanto detto prima, dovrebbe essere quest’ultima istanza ad avere la precedenza.

4. Uno sfogo non equivale a una posizione ragionata. Certo, se fosse avvenuto in pubblico avrebbe avuto un altro significato. Ma in privato è ben diverso, esce con più leggerezza e ci si mette meno se stessi. Di conseguenza, è più facile si straparli. Chi sostiene il contrario dovrebbe sposare, per la stessa logica, l’idea che se Silvio avesse detto che l’Italia "è un Paese di merda" in conferenza stampa o durante un comizio sarebbe stato lo stesso. A me proprio non torna.

5. Peggio dell’odio è l’indifferenza. Anche ammesso che questa telefonata dimostri che Berlusconi odia l’Italia (cosa possibile, ma non certo dimostrata dalla telefonata) non ci vedo alcun motivo di indignazione: almeno l’avrebbe in un certo modo a cuore. Molto più grave, a mio avviso, è l’indifferenza manifestata non con le private opinioni, ma con la quotidiana attività di uomo pubblico. Personalmente non sono un’amante dell’indignazione, ma se proprio dovessi lasciarmi andare propenderei per la seconda.

 

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