Cile: mobilitazione contro la cementificazione delle Dune di Concón

par Global Voices
venerdì 30 dicembre 2011

Un palazzianaro vuole edificare in uno degli ecosistemi più fragili del Cile, le Dune di Concón. I residenti lottano per bloccare il progetto, e in loro aiuto arrivano i netizen cileni, che avviano su twitter una raccolta firme contro l'ecomostro. Ne hanno già raccolte più di 50mila. La storia raccontata con i tweet.

Da quando l'impresa di costruzioni Reñaca Concón S.A. ha avviato le procedure per l'edificazione di un complesso residenziale nell'area delle Dune di Concón, un ecosistema tanto fragile quanto unico, è iniziata la lotta dei residenti per bloccare il progetto. E il 27 dicembre scorso l'incubo è diventato realtà: l'impresa costruttrice ha dato il via ai lavori con la posa della recinzione intorno all'area protetta.

Ma i 50 residenti che hanno manifestato nei pressi del cantiere questa volta non erano soli: hanno potuto contare sull'appoggio dei netizen cileni, che hanno inondato il ciberspazio di messaggi di protesta contro la delimitazione dell'area e contro il progetto, che prevede l'edificazione di 20 palazzi con appartamenti lussuosi su un territorio di interesse naturalistico.
 
Su Twitter, l'utente @Perro_del_Lucho (il cane di Lucho) annuncia:
Amici, per favore fate in modo che questo diventi un TT: #noalcierredunar (#no alla recinzione delle dune) BAU. In questo momento Rencosa sta recintando il campo dunale. Bau
Più tagliente il commento di Javier Sanfeliú (@sanfeliu)
Non cessa di sbalordirmi la mancanza di principi, di etica e di morale che dimostrano certe aziende. Svecchiatevi, squali.#noalcierredunar
Pablo Andrés Roldán López esprime rammarico in un commento su Facebook:
Oggi è un giorno triste per Concón, la mia bella città, è un giorno triste per il Cile, è un giorno triste per l'anima, è un giorno di realtà dura e pura; il denaro governa tutto, il denaro può tutto, il denaro è la cosa più importante, ciò che fa girare il mondo, ciò che fa battere i cuori… oggi è un giorno triste, vengono recintate le bellissime Dune di concon [sic] per essere sepolte sotto costosi palazzi, edifici di lusso in cui abiterà solamente chi appartiene allo stesso giro di quelli che costruiscono sulle dune… e al popolo, ai bambini toglieranno i tramonti sulle dune [sic] guardando il sole… meno male che la stella è lontana e non si può comprare.
Alcuni netizen rilanciano nomi di uomini politici o di loro familiari legati al progetto. Il profilo Twitter del programma politico Difamadores (@difamadores) denuncia il coinvolgimento di un ex-ministro:
Chi si cela dietro la recinzione delle dune di Concón? Risposta: 1 di loro è Edmundo Pérez Yoma [it] (Partito Democratico Cristiano del Cile) #noalcierredunar
Il blogger @donliebre, invece, rende noto il nesso tra un cugino del presidente Sebastian Piñera e il progetto:
e chi era l'avvocato dell'impresa di costruzioni nonché rappresentante dei soci di RECONSA?: Herman Chadwick http://tiny.cc/q01tc # noalcierredunar
I manifestanti, che durante la protesta hanno divelto parte della recinzione del cantiere, sono riusciti a rallentare temporaneamente i lavori; l'obiettivo di residenti e attivisti è ottenere l'intervento del Presidente della Repubblica per l'espropriazione dei 19 ettari che costituiscono l'oasi naturalistica o l'estensione della tutela a tutto l'ecosistema. Quest'ultima richiesta, tuttavia, potrebbe risultare di difficile attuazione, come spiega Elda Areaga in una nota pubblicata sul sito Nuestro.cl:
Dato che questo [terreno] è di proprietà privata, l'unica soluzione è che l'amministrazione comunale offra in permuta dei terreni con valore equivalente.
In difesa del progetto è intervenuto il direttore generale dell'impresa Reconsa, rilasciando una dichiarazione al quotidiano El Mercurio de Valparaíso:
[…] sarà “circondato da un viale affiancato da un muro e/o una recinzione perimetrale che, da un lato permetterà la contemplazione dell'oasi naturalistica, e dall'altro impedirà il libero accesso alla stessa dal suddetto viale, garantendone la protezione”. […] è stato attentamente studiato dai professionisti ingaggiati dalla società per fare in modo che l'oasi naturalistica diventi un valore aggiunto per il comune e la regione”.
La Red Duna Libre, associazione senza sco un video intitolato “Salviamo le Dune di Concón“: nel breve filmato viene spiegata l'importanza dell'aropo di lucro che punta a frenare lo sviluppo immobiliare e a proteggere questo ecosistema, ha diffusea dal punto di vista ecologico e vengono sintetizzate le manovre usate dalla lobby al potere per far ridurre la superficie sottoposta a tutela naturalistica secondo la legge cilena da 55 a 19,5 ettari. 
 
La Red Duna Libre (@dunalibre) ha già raccolto più di 50.000 firme contro il progetto di sviluppo immobiliare, tramite questa pagina. Per tnersi aggiornati sugli sviluppi della vicenda, si possono seguire gli hashtag #noalcierredunar e #dunaslibres su Twitter.
 

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