“Ci islamizzano con il cibo”. Anzi no, li premiamo
par Fabio Chiusi
giovedì 2 settembre 2010
Ma la posizione di Foroni va oltre, mettendosi in contrasto perfino con ciò che il suo stesso partito aveva avallato. Il 17 giugno 2009, infatti, i giovani di Coldiretti assegnano gli “Oscar Green” per l’innovazione in agricoltura. Per la categoria “Esportare il territorio” vince l’Azienda Agroalimentare La Genuina di Ploaghe (SS) “che produce – e cito dal sitodell’iniziativa - salumi preparati secondo le regole halal e kosher per le comunità musulmana ed ebraica, utilizzando carne di pecora e di capra. La qualità della materia prima è l’obiettivo centrale dell’azienda che punta tutto sulla filiera corta. I prodotti vengono controllati e certificati dall’Imam, la principale autorità religiosa per l’Islam, e dal Rabbino”. In sostanza il salame halal, fatto di carne di pecora, vince in quanto “moderno” e “rispondente alle esigenze dei consumatori”. Che c’entra la Lega? Lo rivela in maniera concisa ed efficace Immigrazioneoggi:
Il premio, per la “creatività” imprenditoriale ed un’attenta analisti della domanda del mercato, è stato assegnato ieri dal Presidente dell’organizzazione sindacale, Sergio Marini, e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia.
Dunque la Lega prima premia – nella sua veste “romana”, istituzionale – il salame halal e poi – in quella “padana”, territoriale – dice che i prodotti halal ci “islamizzano” e vanno rimossi dagli scaffali. Un ennesimo saggio di “coerenza” padana. Un po’ come l’accettazione dell’idea che si possa promuovere l’identità agroalimentare italiana associando il marchio del governo a un panino di Mc Donald’s – un’altra trovata dell’allora ministro Zaia, che non esitò a definirla una “grande operazione culturale“.