Chiuso il sito della DPL di Modena: nuovo attacco alla democrazia, nuovo attacco ai lavoratori

par Marco Barone
martedì 10 aprile 2012

Il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una nota del 5 aprile 2012, indirizzata anche alla DPL di Modena, ha stabilito che: "Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet www.dplmodena.it".
 
Conseguentemente, a partire dal 6 aprile 2012, il sito www.dplmodena.it cessa la propria attività informativa.
 
Nato il 19 febbraio 2001, come strumento di supporto all'Ufficio relazioni con il pubblico, è stato visitato, in questi anni, da circa 18 milioni di utenti.
 
Quello che avete appena letto è il comunicato che si visualizza non appena l'utente si collega al sito della ex Direzione Provinciale di Modena. Era un sito di riferimento per milioni di persone, lavoratori, lavoratrici, un sito che forniva informazioni di varia natura, sia in tema di legislazione, che in tema di giurisprudenza, nonché spiegazioni, commenti utili per i lavoratori per formarsi ed informarsi proprio in tema di diritto del lavoro.
 
Ma qualcuno nel governo ha deciso che ciò doveva avere fine.
La democrazia, quella reale, quella compiuta, trova fondamento specialmente nella libertà di informazione, nel pluralismo, nella libertà di rendere i cittadini meno dipendenti da soggettività che tramite organizzazioni di varia natura, a pagamento, ti forniscono informazioni spesso poco oggettive ed indirizzate.
Il sito della DPL di Modena, un sito istituzionale, rappresentava un punto di riferimento importante per la democrazia e per i lavoratori, ed il tutto era gratis, era un servizio pubblico non a pagamento, un servizio pubblico che rendeva il servizio pubblico appunto pubblico.
 
Uniformare le informazioni istituzionali, vuol dire conferire una voce univoca, obbligando anche gli organi periferici a fornire una sola voce, quella del volere del governo, che è parte dello Stato ma non lo Stato.
 
Perché lo Stato siamo noi, lo Stato vero dovrebbe trovare fondamento nella sovranità popolare, oltre ogni omologazione, oltre ogni uniformità istituzionale.
Omologare, uniformare, parole già sentite, rispolverate, che rappresentano bene l'essenza di questa epoca.
 
Se un tempo per fare una sorta di colpo di Stato era necessario ricorrere alle bombe, alle stragi di civili, ricorrere alla violenza armata, oggi ciò sembra non essere più necessario.
 
Si sono individuate altre strade, quella della finanza, della borsa, del debito, del mercato.
 
Vi sono e saranno altri morti, quelle della disperazione, quelle della gente sempre più povera, vi è una nuova forma di violenza che violenta ogni libertà e democrazia reale e sostanziale.
 
E la chiusura del sito della DPL di Modena è l'ennesima rappresentazione di questa violenza compiuta da parte di uno Stato sempre meno Stato democratico, ove la sovranità popolare è stata oppressa e soppressa.
Manifesto la mia solidarietà sia da ex utente, che da cittadino, che da uomo libero ed indipendente, alle lavoratrici ed ai lavoratori della DPL di Modena, che con tanto e vivo impegno, per anni, hanno fornito un servizio pubblico degno di tal nome, a tutela dei lavoratori a tutela di quella democrazia sempre più imperfetta sempre più espressione di una oligarchia che giorno dopo giorno tronca libertà conquistate o concesse.

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