Chiesa e pedofilia: pensavamo fosse Amore...

par Emilia Urso Anfuso
sabato 6 febbraio 2010

Esistono ambienti all’interno dei quali si pensa che tutto sia e debba essere equo, solidale, degno, pregno di amore universale e bene profondo. Un esempio è la Chiesa. Come si può pensare che, proprio nella casa di Dio, fra i suoi Uomini, in mezzo a coloro che hanno scelto di astenersi dai desideri umani per puro talento religioso ed attaccamento alla Fede, si compia uno dei delitti più efferati che Essere Umano possa accettare?
 
La pedofilia è un tema che brucia l’anima e traccia linee di sangue in chi la subisce.
 
Le ultime notizie di cronaca che hanno fatto emergere in Germania, numerosi casi di abusi e violenze sessuali all’interno di scuole ecclesiastiche, devono far riflettere alquanto.

Notoriamente – purtroppo – anche negli ambienti clericali e da sempre, l’abuso sui minori è un dato di fatto. Che fa ancor più male della pedofilia perpetrata nel mondo laico, perché non si può davvero accettare che, proprio dove si pensa che la Vita, la Dignità ed il benessere della Persona vengano sempre posti in primo piano, accadano abusi così gravi e paradossalmente, spesso coperti dalla stessa Chiesa.

L’Uomo è fatto di carne e spirito. Carne e spirito che non devono però deviare l’esistenza di desideri del tutto umani ma infrangibili di fronte all’eccesso. Il desiderio carnale è accettabile nel solo caso in cui si conservi un criterio ammissibile per l’intera Comunità. Anche un Uomo di Chiesa può avere le stesse pulsioni, ma il fatto che – per fede o per imposizione di rito – gli si chieda di alienare una parte della sua natura per sola etica di stato, in alcuni casi ecco che questa imposizione lo rende schiavo e persecutore agli ordini di pulsioni umane rese paradossali dall’alienazione delle stesse.

I troppi casi di pedofilia clericale devono imporre una profonda riflessione.

L’astensione totale dai rapporti sessuali, rigida regola di chi è votato al Signore, impone una serie di contraddizioni, a partire dall’Essenza stessa degli Esseri Umani. Peraltro è da notare e ricordare, come nessuna entità divina abbia mai lasciato traccia di una richiesta di questo genere. Chi abbia letto la Bibbia lo sa per certo. Dio ha creato i suoi figli, per amarsi e moltiplicarsi. Non certo per fare atto di penitenza ad omnia, su un qualcosa che scaturisce fra l’altro da quel perfetto meccanismo che si chiama corpo umano.

Astenersi quindi dal proprio perfetto organismo, produce alla lunga, una pressione tale da sfociare presumibilmente, in una serie di pulsioni così forti da tramutarsi in tirannia. E quali possono essere mai, gli oggetti del desiderio di persone cui viene imposta una così innaturale chiusura ad ascoltare le richieste della carne? I bambini. Per una serie di “ovvie” ragioni.

Un bambino è inerme. Non conosce ancora il mondo né tantomeno quello dei grandi. Non sa nulla di cosa sia il sesso, almeno per ciò che riguarda il desiderio ragionato che solo un adulto può avere. Un bambino non sa come affrontare un approccio sessuale. Perché lo vede ancora come un possibile gioco. Il piacere che può trarre – in maniera del tutto naturale – dall’essere accarezzato, può in definitiva essere vissuto come un qualcosa al limite fra il gioco ed il piacere. Questo chiaramente, quando i “giochi” in questione, non presuppongono alcun tipo di abuso…

E quando invece la furia animale si abbatte con violenza a violare corpicini innocenti, ancora una volta il bambino non è in grado di reagire. Vive l’abuso come qualcosa di terribile sul piano fisico, ma che non sa catalogare. Nella migliore delle ipotesi quindi, la sua mente lo aiuterà a combattere il danno subito, disconnettendosi da ogni ricordo dei fatti accaduti. Ma è uno stratagemma della psiche solo temporaneo. Perché col tempo, c’è qualcosa che si rompe: il vaso di fragile vetro in cui i ricordi da scordare erano stati a suo tempo immagazzinati.

Ecco quindi un quadro: da un lato, uomini amputati delle pulsioni umane, che divengono aguzzini di umanità in progresso. Dall’altro: vittime inermi, silenziose, accondiscendenti per il solo fatto di non conoscere ancora le regole del gioco della vita.

Il mondo circostante? Tace. Per mille ragioni.

La Chiesa tace perché “non è bene” che il proprio mondo faccia trapelare un difetto così grave nel meccanismo della propria organizzazione. Che se parla d’Amore universale, non può certo sbandierare oscenità indicibili. E’ da notare fra l’altro, la tendenza della Chiesa degli ultimi tempi, che si ritrova ad allontanare da sé gay e transessuali, motivando che “l’oscenità di certe scelte sessuali, non può essere accettata nella casa di Dio”.

L’oscenità di certe scelte sessuali. Si impone al mondo laico di non poter essere se stessi. E si impone chiusura a Dio a chi peraltro non lede la dignità ed il benessere di chicchessia. Non è un altro modo indegno di imporre la propria potenza? In un Mondo di caste, la Chiesa appare palesemente la più potente e terribile. Impone regole che non accetta per se stessa. Segue cammini impervi ed indecorosi, sapendo che tutto poi verrà trattato nel silenzio delle oscure camere del potere ecclesiastico.

L’Amore universale non esiste. E’ un bluff. Una tiritera biascicata più per abitudine che per convinzione.

Se proprio dove pensavamo ci fosse solo Amore esiste tanto male, come possiamo sperare di ritrovare un mondo che non perseguiti al limite dell’impossibile ogni suo figlio? L’Amore è un trucco. Veste di belle intenzioni ogni orco presente sulla terra. Prende per mano piccoli fiori che devono ancora sbocciare. E li trafigge con sadico piacere, fino a togliere l’ultima goccia di sangue. E mescola spirito e violenza come fosse un’insalata. Niente di più.

Cerca l’Amore dove non pensavi di trovarlo. Ecco: forse li lo troverai davvero.
 
 
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