Chiesa e pedofilia, "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"

par Resist Enza
sabato 6 marzo 2010

« Gesu annunciò il Regno ed è la Chiesa che venne » [*]

La lettera pastorale annunciata alla conclusione del colloquio a porte chiuse tra i vescovi irlandesi, i cardinali di Curia e il papa Benedetto XVI non è ancora pervenuta all’episcopato, al clero e ai fedeli della Chiesa cattolica irlandese, che già dalla Germania lo scandalo viene a toccare la persona del Pontefice, lasciando già muta la notizia che viene dai Paesi Bassi: dopo una inchiesta effettuata da Radio Netherlands Worldwide e dal quodidiano Ncr Handelsblad pubblicata il 26 febbraio, si scopre che nella cittadina di Heerenberg, la scuola affiliata al monastero salesiano di Don Bosco durante gli anni ’60 e ’70 il centinaio di ragazzi dai 12 ai 18 anni ospitati in quattro grandi dormitori erano vittime delle molestie sessuali di almeno tre insegnanti salesiani. "Succedeva su vasta scala e vari sacerdoti erano coinvolti. Alcuni erano più popolari di altri e lo sapevi perché c’erano più ragazzi che andavano a trovarli". Janne Gerats, ora cinquantasettenne, ha denunciato di avere subito abusi sessuali dall’età di undici anni. Secondo l’uomo questa pratica non era affatto inusuale nell’istituto. (da Ansa, 27/02/2010)

Monaco fu la diocesi dal 1979 al 1982 dell’allora cardinale Joseph Ratzinger. Nell’abbazia benedettina di Ettal, definito dalla stampa tedesca "il convento degli orrori", è in arrivo un visitatore apostolico per fare chiarezza sui abusi sessuali avvenuti negli anni Settanta e Ottanta.

Sempre in Baviera, a Ratisbona dove Benedetto XVI ha insegnato teologia all’università dal 1969 al 1977, suo fratello Georg Ratzinger, oggi 86enne, in un’intervista all’emittente Bayerischer Rundfunk ha detto di non saperne nulla dei abusi sessuali che sarebbero avvenuti tra il 1958 e il 1973 sui piccoli cantori del coro della cattedrale, il famoso coro di voci bianche ’Regensburger Domspatzen’. Georg Ratzinger è stato il direttore del coro tra il 1964 e il 1993, e prima di lui, fino al 1963, il vescovo Theobald Schrems.

Ieri 5 febbraio la diocesi di Ratisbona in una lettera del vescovo, Gerhard Ludwig Mueller indirizzata ai genitori e pubblicata sul suo sito web, fa sapere che si sono verificati numerosi episodi di abusi sessuali da parte di vescovi nei confronti di minori nell’ambiente del coro, precisando che un vescovo ha abusato sessualmente di due ragazzi nel 1958 ed è stato successivamente condannato a due anni di carcere. Il portavoce della diocesi, Clemens Neck, ha confermato che fu condannato il direttore del convitto, che nel frattempo è deceduto.
Un altro religioso, invece, è stato condannato a 11 mesi di detenzione per abusi nel 1971. Tre uomini, secondo quanto riferiscono, hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali nei primi anni 60 oltre ad umiliazioni ed eccessive punizioni corporali da diversi insegnanti, nel periodo in cui frequentavano il convitto. Il vescovo Muller ha comunque garantito che la Chiesa intende fare chiarezza. (da Reuters / /Asca, / LRNew 05/03/2010)


"Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"


"La Chiesa, lungo i secoli ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare". (Benedetto XVI ricevendo i partecipanti al convegno del Pontificio Consiglio per la Famiglia sul tema dei diritti dell’infanzia l’8 febbraio - Apcom, 09/02/2010)

“Nella Chiesa è tempo di verità e giustizia sugli abusi sessuali compiuti negli ultimi decenni, perchè spesso i colpevoli sono stati, a torto, protetti più delle vittime stesse.” (Conferenza episcopale austriaca, St Polten, 05 marzo 2010)


Testo integrale del Decreto del card. Ennio Antonelli emesso al termine del processo penale amministrativo nei confronti di don Lelio Cantini. Il decreto è stato pubblicato sul «Nuovo Bollettino Diocesano» di Firenze n. 2 (marzo-aprile 2007).

In seguito al processo penale amministrativo nei confronti del Sacerdote Lelio Cantini, già Parroco di Regina della Pace, il Cardinale Arcivescovo ha emesso il seguente Decreto
Decreto

A conclusione del processo penale amministrativo, autorizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede in data 24 Maggio 2006 e svolto a norma del Can. 1720 del CJC, nei confronti di Don Lelio Cantini, nato i1 28 gennaio 1923 a Montespertoli (FI), Sacerdote del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze, dopo aver reso note all’imputato le accuse e le prove, aver preso atto della sua rinuncia a difendersi e aver valutato attentamente tutte le accuse e le prove con la collaborazione di due assessori, devo costatare, sia pure con intima sofferenza, che le accuse di falso misticismo, dominio delle coscienze, abusi sessuali negli anni dal 1973 al 1987, suffragate da abbondante documentazione, risultato oggettivamente credibili, almeno nella loro sostanza.

Per espiare i reati commessi e per riparare l’ingiustizia nei confronti delle vittime, a norma del can. 1336 1 § impongo a Don Lelio Cantini, per la durata di cinque anni a partire dalla notifica del presente Decreto, le seguenti pene: privazione della facoltà di confessare, proibizione di celebrare la Santa Messa in pubblico, proibizione di celebrare altri Sacramenti, proibizione di assumere incarichi ecclesiastici.

Aggiungo, come penitenza a nonna del Can. 1340 § 1, l’impegno di versare un’offerta annuale in denaro a una istituzione caritativa per un periodo di cinque anni e di darne rendiconto al Vescovo; inoltre il compito di recitare con umiltà e fiducia, compatibilmente con le condizioni di salute, il Salmo 51 (50) "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia" ogni giorno per un anno intero oppure le litanie della Madonna.
Firenze, 12 gennaio 2007


Ennio Card. Antonelli, Arcivescovo

Notifica avvenuta per consegna personale all’interessato da parte dell’Arcivescovo in data 15 Gennaio 2007.


Della lussuria in generale e del peccato in particolare

Chi attacca la Chiesa sta anche cavalcando lo scandalo dei preti pedofili, che ne pensa? «I richiami forti che ha fatto il Pontefice sui preti pedofili sono stati strumentalizzati. Invece di sottolineare la chiarezza e la capacità che ha mostrato il Santo Padre nel dire ciò che è bene e ciò che è male e di dare un giudizio chiaro e netto sui mali della società, si approfitta di questo tema per condannare la Chiesa nella sua totalità». (Maurizio Lupi (Pdl) intervistato da Il Tempo, 10/02/2010)

"Nisi caste, saltem caute". Se non riesci a essere casto, sii almeno cauto. (citato dal giudice Piercamillo Davigo in Il Fatto, 17 febbraio 2010)

Alcuni scienziati russi stanno esplorando la lussuria per cercare di capire quale sia la natura del “vizio”. Il professore di psicologia presso l’istituto umanitario Mosca-Economic, autore della monografia “I sette peccati capitali per credenti e non credenti”, Yuri Shcherbatykh, spiega: “Sigmund Freud sosteneva che l’istinto sessuale è una forza irresistibile, impossibile da controllare. La Chiesa crede che la gente può e deve resistere alla tentazione della carne, ma chi ha realmente ragione? L’atteggiamento verso l’istinto sessuale, da parte delle scienza e da parte del cristianesimo è diametralmente opposto. La Chiesa è piuttosto incline a vedere i bisogni sessuali come delle macchinazioni che sono nemiche dell’essere umano. La scienza ritiene invece che l’istinto di riproduzione sia naturale e necessario per l’esistenza di qualsiasi tipo, compresi gli esseri umani”. (blitzquotidiano.it, 12 febbraio 2010)

Papa Benedetto XVI ha recentemente parlato di «crimini enormi», di una piaga da combattere. Per Hans Kung, la ferita è più profonda, non si tratta di casi isolati, ma di un problema interno al clero: il celibato. Kung, fra i maggiori teologi cattolici prima che gli venisse revocata la “missio canonica” e che chiamò proprio l’attuale pontefice alla cattedra di teologia di Tubinga, è uno dei più influenti critici delle dottrine della Chiesa di Roma. Per lui l’unica soluzione per fermare la deriva morale di alcuni ambienti religiosi è quella di abolire l’insostenibile obbligo del celibato. Il teologo svizzero smonta le presunte certezze, dietro le quali si rifugia spesso il popolo dei cattolici, e scrive le sue obiezioni.

«Gli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti non hanno nulla a che fare con il celibato. Obiezione! (…) Come mai si registrano in massa proprio nella chiesa cattolica, guidata da celibatari? Chiaramente queste colpe non sono attribuibili esclusivamente al celibato. Ma quest’ultimo è la più importante espressione strutturale dell’approccio teso che i vertici ecclesiastici hanno rispetto alla sessualità». Kung, conosciuto in ambienti vaticani come “il ribelle” critica questa regola imposta «che non esisteva ancora nel primo millennio e fu imposta nell’undicesimo secolo». Se la prende con il silenzio delle gerarchie ecclesiastiche e contro quella «prassi decennale di insabbiamento dei casi di abuso». (blitzquotidiano.it, 5 marzo 2010)

vedi: Chiesa e pedofilia, la notizia che non fa notizia - AgoraVox Italia

Note

[*] « Jésus a annoncé le Royaume et c’est l’Eglise qui est venue » questa frase scritta dal teologo francese Alfred Loisy (1857 - 1940) nel saggio "L’Evangile et l’Eglise" che il Sant’Ufficio mise a l’indice. Sacerdote dal 1879, sospeso a divinis nel 1906 e severamente condannato da papa Pio X col decreto "Lamentabili sane exitu" e con l’enciclica "Pascendi dominici gregis" (1907), in cui il modernismo è definito sintesi di tutte le eresie. Scomunicato dalla Chiesa cattolica, Loisy non abbandonò i studi, nel 1909 venne nominato al prestigioso Collège de France, dove insegnò la storia delle religioni fino al 1932. L’eretico Alfred Loisy pose le basi di Vaticano II. Ad oggi, in Italia, il libro "L’Evangile et l’Eglise" non è tradotto.
Pio X (1835 – 1914) beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII, patrono della scismatica Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da Mons. Marcel Lefebvre, che rigetta il Concilio Vaticano II, promuove il cattolicesimo tradizionalista, la messa in latino. Il Papa Benedetto XVI, con il Motu prorpio del 14 luglio 2007 riconosceva che la Messa tradizionale, detta di S. Pio V non è mai stata abrogata e che ogni sacerdote può celebrarla. Lo stesso Pontefice, con il Decreto del 21 gennaio 2009, affermava che i vescovi della Fraternità S. Pio X non sono né scismatici né scomunicati.
Dopo questo atto di riconciliazione e revisionismo di Vaticano II, scoppiò lo scandalo di Richard Williamson, il vescovo negazionista a cui il Papa aveva tolto la scomunica insieme ad altri tre vescovi lefebvriani.

vedi

Il vangelo visto da loisy, Roma contro il modernismo, Sergio Romano - Corriere della Sera, 9 novembre 2008

Il modernismo cattolico, moses - 19 luglio 2005
Sono un teologo libero di Juan José Tamayo - El País, 11 gennaio 2003

Scritti di/su Alfred Loisy in Internet Archive


Leggi l'articolo completo e i commenti