Chi ha fiducia nella manovra anticrisi?

par Sergio Carducci
lunedì 19 gennaio 2009

La Camera ha approvato il decreto anticrisi che il Governo ha presentato chiedendo la fiducia. Non poteva essere altrimenti perché per credere che le misure adottate possano essere efficaci per superare la crisi economica ci vuole proprio molta fiducia.

Queste sono le principali misure adottate così come escono con le modifiche apportate dalla Camera

Bonus straordinario per le famiglie
Non se ne fa niente delle modifiche annunciate per correggere l’individuazione delle fasce di reddito e dei requisiti per accedervi che avevano sollevato non poche perplessità per la loro illogicità e scarsa equità. L’unica novità riguarda il differimento del termine per la presentazione della richiesta dalla 31 gennaio 2009 al 28 febbraio 2009.
L’agevolazione riguarderà circa 8 milioni su 22 milioni di famiglie, di questi 8 milioni 3,54 6 milioni sono pensionati singoli e 2,95 7 milioni sono famiglie di due sole persone. Solo queste due categorie assorbiranno il 66,5% delle risorse disponibili, per le famiglie con figli non resta un granché (dati ricavati dalla relazione tecnica di accompagnamento al decreto).

Fondo per il credito per i nuovi nati

In un articolo precedente avevo già sottolineato l’assurdità di questa agevolazione, ma adesso si sono ancora migliorati.
Il fondo iniziale di € 25 milioni destinato al rilascio di garanzie a favore di banche finanziarie per la concessione di prestiti alle famiglie con un figlio nato negli anni 2009, 2010, 2011, è stato incrementato di ulteriori 10 milioni. Questi 10 milioni sono stanziati per la corresponsione di contributi in conto interessi in favore delle famiglie di nuovi nati o bambini adottati nell’anno che siano portatori di malattie rare.



Le malattie rare colpiscono 1 un neonato su 1000. I nuovi nati in Italia sono oltre 500.000, il che significa che 500 bambini ogni anno rischiano di nascere con una malattia rara. Se così è 10 milioni diviso 500 fa 20.000 euro di contributo in conto interessi per ogni bambino che nasce affetto da una malattia rara. Ma di quanto si dovrebbe indebitare la sua famiglia? E per che cosa? Per curarlo? E allora non era forse meglio stanziare le somme per contribuire all’acquisto di farmaci e al pagamento di cure magari anche quelle non disponibili in Italia? E destinare questa somma per potenziare la ricerca e la diagnostica prenatale?
Vogliamo scommettere che di questi 10 milioni ne verranno utilizzati ben pochi?
Inoltre quando si istituisce un fondo per favorire l’accesso al credito, si pensa che questo serva per chi ha maggiori difficoltà, sbagliato. Lo chiarisce la relazione tecnica nella quale, nella stima dei potenziali beneficiari, si afferma che il 20% delle famiglie sono escluse dall’agevolazione perché hanno redditi così bassi da essere "prive di merito creditizio" (tradotto: ti agevolo l’accesso al credito solo se non ne hai bisogno).

Qui ci deve essere stata un’altra fuga di cervelli che c’è sfuggita oltre a quella ben nota dei migliori giovani che lasciano questo paese!

Acquisto di latte artificiale e pannolini (novità)
In sede di conversione è stato introdotto il contributo di € 2 milioni per l’acquisto di latte artificiale e pannolini a favore di quelle famiglie con figli di età inferiore ai tre anni che già usufruiscono della social card (pochine).

Per finire una domanda: che "c’azzecca" con la manovra anticrisi il contributo di 1 milione di euro alla Fondazione "G.B.Bietti"?


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