Chi è Gianroberto Casaleggio e dove sta portando il M5S?

par Voltaire
mercoledì 5 settembre 2012

Ogni volta che si pensa a Beppe Grillo e al suo blog, la mente corre a Gianroberto Casaleggio, consulente e secondo alcuni vero ideatore e deus ex machina del MoVimento 5 stelle.

Sarebbe lui che su internet compare come il fondatore della Casaleggio Associati (azienda specializzata in strategie di rete), il direttore dell’orchestra di quello che sui quotidiani è conosciuto come grillismo.

Sembra che non ci sia post, presa di posizione o polemica sollevata ad arte che Beppe Grillo non concordi prima con Gianroberto Casaleggio, maestro d’immagine e di comunicazione, già manager di successo (è stato tra l’altro nel consiglio di amministrazione di Lottomatica e della Olivetti), scrittore di saggi sul web, ex curatore del sito dell’Italia dei valori, ed inoltre secondo i detrattori fautore delle epurazioni e delle scomuniche che ciclicamente avvengono all’interno del M5S, all’indirizzo di coloro che non accettano pienamente il verbo del fondatore del partito.

Intorno a Casaleggio si è creata un’aura di mistero, fomentata più dalle notizie che non si conoscono rispetto a quelle che si sanno sul personaggio. Come è possibile che il movimento che i sondaggi attestano al 18% (anche se ultimamente viene registrata anche la sua battuta di arresto) e forse potrebbe diventare il secondo partito italiano si regga su una figura di cui si sa poco o quasi nulla, le cui intenzioni politiche rimangono opache? Quale è il vero ruolo della Casaleggio Associati, nella proposta politica di Grillo? E’ mai possibile che il fondatore “ufficiale” del M5S non dica nulla sul suo ghost writer, che ha tanti interessi nel prodotto che ha creato e che ha fatto del suo blog una sorta di bancarella virtuale con tutti i libri e dvd che propone ai suoi assidui e numerosi lettori?

Quali interessi economici, politici, o di altra natura intercorrono tra Grillo e Casaleggio? E’ ora che qualcuno all’interno del M5s parli chiaramente (e chi se non il suo presunto leader) soprattutto per rispetto ai milioni di simpatizzanti che alle prossime elezioni potrebbero votarlo.

La democrazia è prima di tutto trasparenza. Prima di voler rifondare la repubblica, di voler mandare a casa i politici inquisiti, prima di voler mettere dei tetti ai compensi dei dirigenti pubblici e voler far piazza pulita del sistema dei partiti che hanno retto l’Italia negli ultimi 60 anni bisogna sapere chi c’è dietro coloro che portano avanti questa (legittima) battaglia politica.

Se Gianroberto Casaleggio è più di un consulente di Grillo è giusto che lo dichiari apertamente, in maniera tale che sia anche lui il referente con cui dialogare e discutere delle iniziative del movimento, nel caso anche confrontandosi e scontrandosi. Non è pensabile che nel partito che predica discontinuità con il passato ci sia un’anima grigia, sconosciuta ai più, che manovra i pensieri e le pedine da dietro le quinte.

Se leggo un post sul sito di Grillo devo sapere se lo ha scritto Beppe, Gianroberto o tutti e due, e quanto c’è di uno e dell’altro in ciascun intervento. Anche Berlusconi nella sua carriera politica ha letto in Parlamento discorsi scritti per lui da Giuliano Ferrara, ma il pensiero politico dell’Elefantino era (ed è) noto anche perché dirige un giornale, considerato fucina del pensiero del centrodestra italico.

Casaleggio invece, chi è? Cosa fa? Cosa vuole? E soprattutto dove vuole portare il principale partito della futura opposizione italiana?

Per esempio secondo Il Fatto quotidiano il cervello (e la penna) che c’è dietro il M5S avrebbe avuto in passato simpatie leghiste. Quindi dietro le parole scritte e dette da Grillo contro la semplificazione delle procedure di cittadinanza degli immigrati e contro un diritto improntato sullo ius soli c’è l’ex leghista Casaleggio o il fondatore del M5s? Nel suo ultimo post di risposta a Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo che a Bologna tra l’altro ha detto

“Grillo è un classico fenomeno di protesta che non mi pare né molto democratico, né molto trasparente. Non ha uno statuto per il suo movimento. Non si sa come lavora”

Grillo ha rilanciato la sua idea di un referendum sull’euro da fare al più presto ed ha scritto:

"In quanto all'euro, non ho detto che bisogna uscirne, non voglio arrogarmi una decisione così importante, ho proposto invece che siano gli italiani attraverso un referendum a decidere"

Come è possibile che questa proposta coincida pedissequamente con l’iniziativa leghista già annunciata da Maroni lo scorso 16 agosto con queste parole:

"A fine agosto presenteremo in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per abbinare alle politiche del 2013 un referendum consultivo nel quali i cittadini italiani possano esprimersi sull'euro”.

Il movimento 5 stelle sta diventando un propaggine della Lega Nord, o è solo una sensazione che traspare dal blog più letto d’Italia? Chi è che può dare una risposta? E soprattutto la domanda va posta a Grillo o al suo “consigliere” Casaleggio?

Tra i due, chi comanda chi?


Leggi l'articolo completo e i commenti