La Minetti ammette ai pm rapporti sessuali con Berlusconi

par Pietro Orsatti
giovedì 17 febbraio 2011

Per settimane abbiamo dubitato. Ci siamo divisi, addolorati, scandalizzati della ferocia di Ilda di la rossa. Ma come, il nostro premier si sputtanò andando a puttane (parafrasando Zucconi)? Non è possibile. Lui non ha mai pagato. Figuriamoci.

E poi. Così buono, generoso. Soccorritore di fragili fanciulle in difficoltà. Non scherziamo! E’ una persecuzione.

Ma poi di verbale in verbale, di intercettazione in intercettazione, di intervista in intervista, la pura immagine del premier cavaliere solitario, roba da figurine della Panini, ha cominciato a mostrare crepe. E che crepe.

E da giorni è sempre più evidente che la linea di difesa del premier va a contrastare con quella di altri imputati, in particolare con quella della Minetti. E oggi un’ulteriore conferma.

Inoltre, sempre come riporta “La Stampa”, la ragazza avrebbe sottolineato: “Ho avuto una relazione col Presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”. Mentre, per quanto riguarda il denaro, la Minetti avrebbe chiarito che tale circostanza era indipendente dal rapporto con Berlusconi. Sulla marocchina Ruby, invece, avrebbe precisato di non averla mai frequentata, “al di fuori delle due o tre volte che l’ho vista ad Arcore”. 

Secondo il quotidiano “La Stampa”, infatti, la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, indagata nel caso Ruby per favoreggiamento della prostituzione insieme a Emilio Fede e Lele Mora, avrebbe ammesso davanti ai pm di aver avuto “un rapporto di intimità” con il premier Silvio Berlusconi. La 25enne ex igenista dentale lo avrebbe dichiarato a verbale ai pm di Milano titolari dell’inchiesta durante l’interrogatorio dello scorso 30 gennaio. “Mi è capitato di fermarmi a dormire, avendo col presidente un rapporto di intimità. Se si faceva tardi oppure il giorno dopo era festa, io rimanevo ospite ad Arcore. So che altre ragazze si fermavano ad Arcore ma sinceramente non so perché ciò avvenisse”, questo un brano delle dichiarazioni della Minetti anticipate dal quotidiano riminese. Davvero non sapeva “perché ciò avvenisse”? Sorvoliamo.

E quella notte del 27 maggio 2010, quando Berlusconi telefonò in questura? La Minetti avrebbe raccontato, ai pm Boccassini, Forno e Sangermano, che lei si trovava a cena in un ristorante con il suo fidanzato quando ricevette la telefonata del premier, il quale le chiedeva di recarsi in questura per prendere in affido l’allora 17enne marocchina. “Sei incensurata, una persona per bene, vai tu”, le avrebbe detto Berlusconi, secondo i magistrati molto “preoccupato” che Ruby potesse rivelare alla particolari dei presunti festini hard ad Arcore. Ai pm, la Minetti avrebbe infatti risposto ai pm che la interrogavano sull’allarme che il fermo della ragazza marocchina aveva provocato al premier, che “primo, era anche preoccupato del fatto che io mi trovassi lì e che a quell’ora di notte tardi mi aveva mandato in Questura”, e poi che “la Ruby è una ragazza problematica, perché è una ragazza molto estroversa e loquace”. Ovvero una ragazza che non ha problemi a parlare.

Precisiamo inoltre che la consigliera lombarda si è avvalsa della facoltà di non rispondere sugli appartamenti all’Olgettina dati alle ragazze e sulla chiamata che le fece Berlusconi per farle denunciare il furto (mai avvenuto) di una vettura Mini Cooper a bordo della quale era stato arrestato il fidanzato della soubrette Marysthelle Polanco, accusato di spaccio di cocaina.

Insomma, anche da parte dei “vicinissimi” a Silvio Berlusconi è iniziato un chiaro allontanamento anche sul piano giudiziario. Nessuno è disposto, neppure per amore, a affondare con lui.

Pubblicato originariamente su Gli Italiani


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