Celebrazione del centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria a New York
par nonmiarrendo
giovedì 30 ottobre 2008
Può capitare di entrare nella stazione centrale di New York e rimanere colpiti dallo scoprire una intera sezione della hall della stazione (niente a che vedere con le nostre stazioni, un salotto di pulizia ed eleganza tanto per intenderci), dedicata alla commemorazione del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908 con filmati che girano su televisori e plasma , grandi pannelli esplicativi, modellini della nave americana che per prima giunse sul posto con gli aiuti, bandiere, gallerie fotografiche e tanto altro.
Tornati a casa controllare su google e trovare questo riferimento esplicativo:
"Columbus Day, scelto filmato Gensitaliaca terremoto di Messina.
(Fonte ferruccioformentini.blogspot.)
Alcune considerazioni vengono alla mente:
Non so se arrivò a soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto per prima una nave americana o russa, e nemmeno mi interessa, verso questi marinai si può solo provare riconoscenza e ringraziamento, so però chi arrivò per ultimo a portare disorganizzati soccorsi : i savoiardi.
Ho letto recentemente che un politico siciliano si lamenta di non avere avuto fondi dal governo per commemorare con un evento adeguato i cento anni dal terremoto.
Vorrei solo ricordare che, a imperitura vergogna di questo paese, molte delle baracche costruite dai marinai americani cent’anni fa sono ancora in piedi, la ricostruzione ancora non è avvenuta del tutto, perciò i fondi , che comunque non saranno assegnati, sarebbe stato forse meglio dichiarare di volerli impiegare per ricostruire le case, visto che più di tremila messinesi nelle baracche ci hanno vissuto e ancora ci vivono, nell’anno domini 2008, a cent’anni dal sisma.
I quartieri dell’Annunziata, del Fondo De Paquale o di Giostra, sono come le stratificazioni geologiche della storia d’Italia, della sua classe politica siciliana e no, del suo raccapricciante squallore.
Una domanda sorge spontanea : ma le migliaia di cittadini newyorchesi che quotidianamente passano di fianco o visitano la mostra se sapessero che a cent’anni dal terremoto tremila messinesi vivono ancora nelle baracche cosa penserebbero dei nostri governanti?
E cosa penserebbero di noi che continuiamo a sopportarli e ad eleggerli?!