Cavernicoli con l’Iphone...

par Emilia Urso Anfuso
lunedì 2 settembre 2013

Da qualche giorno gira una notizia che non crea lo scalpore che dovrebbe: la Terra, l’umanità stessa, esistono molto probabilmente grazie all’esistenza del pianeta Marte. E’ un’ipotesi certo, ancora da chiarire bene, che in altre epoche avrebbe tolto il sonno a molti, creato dibattiti mondiali e provocato grande sconcerto planetario.

Ma che vuoi che sia? Siamo gente evoluta noi: altro che Marte, umanità, mondi paralleli e tutto l’armamentario! Ormai siamo talmente "evoluti" che nulla più scalfisce di una virgola la nostra ormai raminga attenzione verso tutto ciò che ci circonda.

Viviamo come se ormai sapessimo tutto, conoscessimo tutto, non avessimo altro da sapere e da spiegare.

Affinché l’essere umano prendesse forme simili a quelle attuali e si ergesse su due gambe, abbiamo dovuto attendere milioni di anni. Poi, tutto è accelerato. Il cervello umano si è modificato al punto da realizzare pensieri organizzati e ciò ha reso possibile la creazione di un’organizzazione umana planetaria che giunge fino a noi con tutti gli annessi e connessi.

Ci sono voluti secoli per capire. Per scoprire. Per tentare. Per sbagliare. Per ritentare e vincere.

Ci siamo radicati sul pianeta come un virus o come una colonia di api o di formiche. Ci siamo appropriati di tutto ciò che questo pianeta offriva: risorse inimmaginabili rese immaginabili e prontamente utilizzabili dall’operato dell’Uomo.

Abbiamo imparato ad ingegnarci per solcare mari e monti. Atteso mesi di viaggi estenuanti per scoprire cosa mai ci fosse dall’altra parte del nostro naso. Abbiamo scoperto l’ignoto e lo abbiamo reso noto.

Abbiamo poi pensato di generare un futuro. Ideato come ottenere un tutto che nella realtà è un bel nulla. Abbiamo scoperto e riscoperto, sperimentato e abbandonato, immaginato e ideato.

Certi ormai di esser giunti al livello superiore, abbiamo colto attimi e progettato futuri a brevissimo termine. Terminato momenti e realizzato scempi.

In tutto ciò, l’essere umano ha sempre avuto l’assoluta “certezza” di essere ormai giunto all’evoluzione massima di se stesso e delle proprie capacità intellettive e cognitive.

Nella realtà dei fatti a ben guardare, non è l’umanità a essersi evoluta ma tutto ciò che gli sta intorno che, tassello dopo tassello è stato semmai migliorato dall’ingegno momentaneo o dalla necessità del periodo.

L’umanità è rimasta la stessa di milioni di anni fa. Può essersi un po’ modificata morfologicamente, ma la struttura è rimasta quella e anche la grezza percezione delle cose.

La controprova? Guardiamoci. Nel nostro “evolutissimo mondo” viaggiamo ormai a velocità estreme ma solo grazie ai mezzi che siamo riusciti a realizzare passo dopo passo, incasellando un tassello dopo un altro. La tecnologia avanza, questo è certo, ma cosa ce ne facciamo? Come migliora la nostra esistenza di umani cavernicoli?

Sono pochi i casi in cui possiamo decretare che all’evoluzione tecnologica che noi abbiamo reso possibile, corrisponda una evoluzione umana netta e palese.

Cavernicoli con l’Iphone piuttosto. Pronti a far nostri giocattoli del tutto inutili ma di cui rischiamo di non poter più fare a meno per non doverci fermare e chiederci: “Perché esisto”? Domanda troppo terribile da porsi, la cui risposta è per tutti troppo vaga e profondamente provvisoria

Meglio piuttosto obnubilare la mente convinti di aver trovato l’elisir contro ogni male possibile: la menzogna

Guardate il video: è lo specchio di ciò che siamo attualmente. Persone private del senso dell’umanità. Perché essere esseri umani non è mai stato facile e nessuno ci ha mai spiegato come si fa ad esserlo davvero.

Piuttosto, ci convincono che sia poco importante esserlo…

Foto: Gonzalo Baeza/Flickr


Leggi l'articolo completo e i commenti