Caso Cancellieri: la strategia della pseudo "controinformazione" di orwelliana memoria

par l’incarcerato
lunedì 4 novembre 2013

Mi piacerebbe chiarire alcune cose, giusto per riordinare le idee. Il sottoscritto politicamente parlando, visto la mia simpatia per l'anarchismo, non tifa di certo per un Governo e tanto meno per un ministro. Ad esempio io non sono certo un fan della Cancellieri visto il suo passato di questore (e vi rivelo che io e un giornalista facemmo un'inchiesta scoop sul Governo Monti svelando tutti i conflitti di interesse), ma il sottoscritto non sopporta gli attacchi gratuiti. Io sono abituato a combattere un avversario sul piano politico, e soprattutto credo che in certi periodi della Storia bisognerebbe stare molto attenti quando si asseconda il mal di pancia delle persone.

Ci sono degli attacchi strumentali e infami che hanno come unico scopo quello di bloccare certe iniziative che potrebbero recare dei benefici importanti. La Cancellieri aveva preparato un decreto che oltre alla messa in votazione dell'amnistia e indulto, c'erano anche delle riforme strutturali compreso l'obbligo delle pene alternative per determinati reati. Un decreto combattuto dal solito Travaglio assieme ai compagni di merende che hanno infangato i valori della sinistra.

Quello che è accaduto è stato costruito come unico scopo di far cadere la Cancellieri visto che in realtà non ha avuto nessuna influenza  per la scarcerazione della Ligresti. Lo scopo di un certo giornalismo, con l'aiuto dei parlamentari Grillini pronti a fare una interrogazione parlamentare, è ben riuscito. E a cosa serve? Per far rimanere la situazione attuale del Sistema Penitenziario e Giudiziario invariato.


Stessa storia con Napolitano.

Il sottoscritto lo avversa politicamente, non dimentico le sue legge come l'istituzione dell'ex CPT quando era ministro, non dimentico nulla. Come non approvo la sua influenza per la formazione di Governi voluti dalla Troika. Ma non accetto gli attacchi infami del solito Fatto Quotidiano come la storia delle intercettazioni distrutte. Intercettazioni che non avevano nessuna rilevanza penale. Ma è bastata questa campagna dei legalitari e professionisti dell'antimafia per insinuare al popolino che forse Napolitano sia legato con la mafia. A cosa diavolo serve?

No! Sono strumenti pericolosissimi questi. Essere populisti, cavalcare l'onda emotiva della gente è sicuramente un metodo che acquisisce popolarità e condiziona il Governo. Il Potere non è mai da una sola parte, ma occupa tutto. Acquisire popolarità per essere antipopolari senza che il popolino se ne accorga ha come unico scopo il mantenimento dello status quo. Nient'altro.

 

Foto: Wikimedia


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