Casabona, qui Milano. Grazie ...all’inceneritore

par l’Url di emilio grimaldi
sabato 23 gennaio 2010

Casabona, qui Milano. Non è una provocazione. È fantasioso affiancare, infatti, il paesino collinare crotonese, di poco più di due mila anime, con la città più industrializzata d’Italia. Ma c’è un punto dove i due Comuni potrebbero essere somiglianti. I gas. Le polveri sottili. Parola del sindaco, Natale Carvello che ha proposto la costruzione di un inceneritore nel territorio di cui è primo cittadino. Ha paragonato i fumi di un ipotetico termovalorizzatore a Casabona “ad un incrocio nel centro di Milano”. Lui, sì, che ci tiene alla salute dei suoi cittadini. Ha fatto fare un sopralluogo all’impianto di rifiuti ospedalieri presente nel Comune. Ha denunciato la mancanza di una farmacia ben fornita per la sua comunità. E ha evidenziato il disagio di soli due medici di base. Tutto nella stessa seduta consiliare. Un colpo al cerchio e uno alla botte. “L’installazione di un termovalorizzatore è un’opportunità da cogliere e un’occasione di sviluppo e cambiamento per il paese”, ha detto.
 
Problemi di salute? Quando mai. Il sindaco cita addirittura il Politecnico di Milano. Si dimentica di citare altre fonti, come l’Isde, ovvero l’International Society of Doctors for the Environment, un’associazione di medici apartitica, senza scopo di lucro, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, che accusa le amministrazioni di alterare i dati scientifici che attestano la loro pericolosità, ma il Politecnico. Politecnico dixit. E poi alla botte: farmacia e medici di base. Come se già si stesse preparando all’emergenza. Alla futura emergenza sanitaria della sua comunità.
 
La notizia è rimbalzata sui giornali, e la rete si sta facendo valere. Sul gruppo del social network più diffuso, facebook, “Casabona Regna”, si sono aperte discussioni sull’argomento. Tutti contrari. E propositivi, pur di non respirare un inceneritore sotto casa. Eccetto qualcuno, come Francesco Capria, figlio dell’assessore al Comune di Casabona, studente fuori sede, che invita “alla prudenza e all’ammorbidimento dei toni, evidentemente provocatori e strumentali, coloro che con presunzione (ed un filo di pedanteria) affermano perentoriamente l’esclusività delle loro “verità”. Ma di verità ce ne sarebbero molte altre. Come la proposta al Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Santo Curcio, altro studente fuori sede, nell’ambito di una lettera aperta al primo cittadino. “Questa tecnica – scrive - crea in primo luogo una “filiera” legata alla differenziazione dei rifiuti, senza la quale non potrebbe esistere il TMB, con la possibilità di vendita di plastica, vetro e carta alle industrie che ne fanno richiesta, creando cosi molti più posti di lavoro rispetto al personale previsto dal un Termovalorizzatore che non è più di 10 persone”.
 
Ribaltate in due battute le tesi sanitarie e occupazionali del sindaco. “Ma bisogna moderare i toni” suggerisce il figlio dell’assessore. La discussione si stava accendendo troppo, e quindi hanno costituito un gruppo più esplicito: “Noi k l’inceneritore a Casabona non lo vogliamo…!!!”. In soli due giorni ha raggiunto il numero di 260 iscritti. Ma il sindaco non si dà per vinto. Ieri stesso è di nuovo intervenuto sulla questione, in una televisione locale. Non ha risposto all’appello di Curcio, ma ha ribadito la bontà della sua proposta. Evidentemente avrà assistito a qualche dimostrazione di procacciatori d’affari senza scrupoli che vanno in giro per tutta la Calabria con portatili in mano zeppi di slide sui vantaggi, soprattutto economici, all’indirizzo degli enti locali. Solo il due, massimo tre per cento, dell’energia prodotta dall’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. Qualche migliaio di euro, comunque manna per le casse dei Comuni, sempre al verde. Figuriamoci per i conti in rosso di Casabona, che deve all’Akros, la società che si occupa dello smaltimento proprio dei rifiuti, circa 850 mila euro. Il resto alla grancassa della società, amante dell’ambiente e della salute del cittadini.

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