Caro uomo con la spranga, lanciatore di san pietrini, ti scriviamo...

par Silvia De Marino
sabato 18 dicembre 2010

Gli Studenti Viola, in piazza a Roma il 14 Novembre, raccolgono gli spunti dell’autore di Gomorra Roberto Saviano con una lettera destinata ai violenti della manifestazione capitolina.

Caro uomo con la pala, lanciatore di sanpietrini, piromane provetto e bombarolo.

Gli Studenti Viola hanno deciso di scriverti per ringraziarti dell'impegno che hai dimostrato nel bruciare camionette e nel lanciare sanpietrini: grazie a te, ora, qualsiasi protesta contro la controriforma Gelmini è diventata inutile, saremo etichettati come violenti e chiusi al dialogo. Con il tuo elegante stile nel lanciare i cestini, sei riuscito in quello in cui nessun Feltri e nessun Belpietro era ancora riuscito: far passare in secondo piano la pacifica protesta di quelli che come noi ieri hanno espresso il proprio dissenso verso il tentativo dissennato di distruggere l'università pubblica messo in atto da questa maggioranza di governo.
 
Eravamo tutti in piazza il 14 dicembre: i terremotati dell'Aquila, i precari della scuola e della cultura, i disoccupati, i laureati pronti a fuggire all'estero, gli studenti medi ed universitari, gli immigrati; un'intera generazione era in piazza per reclamare un futuro diverso e migliore, che ci spetta di diritto!
 
Non c'era destra né sinistra, e come unica bandiera soltanto la speranza di un'Italia migliore. Intendevamo farci ascoltare dalla politica e dal Paese che muto ci osserva da un salotto, ma grazie a te saremo ricordati solo per i roghi di piazza del Popolo.
 
Di manifestazioni studentesche in questo Paese se ne sono fatte e se ne fanno tante, forse troppe, ma noi questa volta, in questa rivolta, perchè di rivolta si tratta, stiamo provando a metterci le idee, le proposte per una vera riforma. In tutta italia si moltiplicano i tavoli e le discussioni su come salvare la nostra università dal baratro. Vogliamo che la riforma Gelmini venga cambiata, o meglio ancora ritirata. Abbiamo idee e proposte che avremmo voluto diventassero i soggetti principali della giornata di ieri, ben più importanti di noi stessi e dei 50.000 che come noi hanno riempito Roma.
 
Ti scriviamo per dirti che è per colpa di quelli come te che in questo Paese non cambia mai niente. Se con questa protesta noi cerchiamo di mettere in campo qualcosa di nuovo, le idee ma anche i metodi, tu sei l'emergere del vecchio, di quel modello da stadio senza senso e senza colore che indiscriminatamente colpisce le idee di chi vuole cambiare in meglio la società.
 
Grazie per aver contribuito con la tua violenza a ridimensionare la politica a mero tifo da stadio, in cui non la razionalità ma la maglia innesca odi e turbolenze sociali.
 
In un Paese come questo, vittima di un potere esercitato da pochissimi sui mass media, reti televisive e giornali che offrono ad un'enorme platea la propria esclusiva versione dei fatti (non sempre oggettiva, e lo sai), sei stato oggi capace di farci risultare tutti come un branco di delinquenti che "dovrebbero andare a casa a studiare".
 
"Il partito dell'amore vince sempre sull'odio", diceva un tale, e tu simbolicamente rappresenti proprio quel nemico da combattere che il nostro Presidente del Consiglio continua ad additare come colpevole di ogni male su questa terra.
 
Abbiamo offerto un'ennesima occasione di strumentalizzazione dell'informazione. Che ringraziamo, anch'essa, per aver riportato all'Italia con moderazione e obiettività sia i violenti sia i pacifici. Continuiamo a far credere alla gente che scendere in piazza sia pericoloso, incentiviamo l'atarassia politica in cui la maggioranza di questo Paese versa da una ventina d'anni.
 
Per colpa tua, oggi, ci siamo allontanati ancora una volta da ciò che vogliamo: un'Italia diversa.
 
Sentitamente, ti ringraziamo tutti.
 
Studenti viola

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