Caro Renzi...

par antonio cianci 251039
mercoledì 4 giugno 2014

Caro Renzi,
 
Non so se sia utile ricordare ad un giovane democristiano progressista che il ceto medio produttivo e moderato abbia sempre determinato l'esito delle competizioni elettorali, spostando i voti da destra a sinistra o viceversa. L'ultima esperienza elettorale ha confermato proprio questa verità, assegnandoti un risultato considerevole, mai conseguito da una formazione politica dopo gli anni d'oro della DC. Ed ha sancito la punizione di Berlusconi che per molte volte ha tradito la sua promessa di una rivoluzione liberale, menando per il naso quell'elettorato moderato che gli aveva dato nel tempo la più ampia fiducia in termini di consenso elettorale. Ceto medio moderato che ha determinato negli anni pure il ridimensionamento di ogni partito populista o formazione più o meno estremista.
 
In politica - dicono i diplomatici - un errore è più grave di un delitto.
 
Berlusconi non contento di averne fatti diversi (come sfilarsi dal governo delle larghe intese lettiano in cui aveva voce in capitolo, favorendo il disimpegno di suoi competitori che non lo sopportavano più e non aspettavano altro che di distaccarsene), ora si appresta a farne uno più grave, come allearsi ancora con la Lega, che in Europa va con la Le Pen, animata dal fuoco anti europeo.
 
Così come il prode Grillo, se non ha capito che ritirarsi sull'Aventino è un altrettanto grave errore politico, sanzionato da tanti esempi della storia passata e recente, potrebbe già sciogliere il suo movimento che l'opportunità di conservare un consenso popolare favorevole rapidamente declinerebbe nel giro di un paio di tornate elettorali.
E lo stesso discorso vale per tutte quelle formazioni che in questi ultimi vent'anni hanno infelicemente dilapidato, per ignoranza della realtà, per supponenza, per disonestà o altro, tutto il consenso acquistato. Parlo della Lega Nord, della galassia di AN, dell'Italia dei valori, di UdC, Rifondazione Comunista e tutti gli altri cespugli della sinistra radicale.
Non una parola di autocritica da parte di nessuno, o di scusa nei riguardi del popolo italiano. Anzi, tutti parlano di ricostruire.
 
Berlusconi, accecato dalla presunzione, dalla megalomania e dalla scarsa consapevolezza di sé sogna di ricostruire il centrodestra e non s'avvede che il problema è proprio lui e che se non si fa da parte nessun grande partito di destra liberale sarà mai possibile. Né i camerieri che lo circondano hanno il coraggio di dirglielo, perché sanno che il Cavaliere prende ancora i consensi e la destra a qualunque titolo deve cambiare le facce.
 
Stessa sorte aspetta la sinistra. Che cosa sia la sinistra politica italiana nessuno e' in grado di stabilirlo. Quel che è certo e' che queste formazioni debbono cambiare le idee astratte, velleitarie, utopistiche, già condannate dalla storia e dalla realtà quotidiana alla inconsistenza e all'insuccesso. Con astratti concetti di egualitarismo e giustizialismo non si produce alcunché.
 
Perciò, caro Renzi, per la tua fortuna politica e per il benessere del Paese, non dimenticare il messaggio ricevuto dall'elettorato.
 
Le riforme sono più che mai indilazionabili. Oltre e forse prima delle riforme costituzionali urgono quelle economiche, come il taglio della spesa, la riorganizzazione del welfare, l'ammodernamento e lo snellimento della pubblica amministrazione. La corruzione si sta mangiando il paese. Pertanto bisogna usare la determinazione inflessibile a realizzare quel che serve al rilancio dell'economia ed il pugno di ferro contro qualsiasi tentativo di arrestare o rallentare l'azione politica necessaria.
 
La situazione di stagnazione, la sfiducia, il disagio reale della gente non può più tollerare esempi come quello degli appalti dell'Expo, dei progetti del ministro Clini, del terremoto dell'Aquila, degli Europei di nuoto, degli scandali della Protezione civile e via discorrendo.
 
Auguri! 
 
Foto: Wikimedia

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