Caro Giuliano Ferrara, ma se fosse proprio "L’esame" a bocciarti ?

par Mario Salvo Pennisi
venerdì 4 novembre 2011

Se io nella vita dovessi criticare o delegittimare tutti coloro che, nel corso della loro esistenza, cambiano opinione per un motivo o per un altro sulla religione, sulla politica, sulla squadra di calcio, sull’abbigliamento, sulla cucina e via dicendo, sarebbe una grande “strage di innocenti”... 

Nel nostro ordinamento giudiziario nazionale, infatti, non è prevista nessun tipo di congiura per coloro che decidono di cambiare opinione, ognuno è liberissimo di farlo, è un fatto sul quale non si può essere d’accordo ma, nello stesso tempo, è anche un fatto che non si può vietare. Ad esempio, se io mi sveglio di buon mattino con l’intenzione di mangiare a pranzo un piatto di legumi, non capisco perché qualcuno mi possa vietare tre ore dopo di aver deciso di mangiare, invece, una porzione di baccalà.

Ognuno nella vita, se non gli è vietato dal punto di vista penale, è libero di cambiare idea su qualunque cosa, l’importante è che la legge glielo consenta. Dico questo perché molte volte è capitato che il giornalista Giuliano Ferrara, che tra qualche mese sostituirà il volto di Michele Santoro sugli schermi di RaiDue con il programma d’approfondimento “L’esame”, è stato additato come un traditore della sinistra, come un povero ex comunista illuso dal potere di Silvio Berlusconi, come un profanatore del centrosinistra italiano, nonché con la disgrazia di essere definito un “asservito alla destra”.

Tutto questo è sbagliato: Giuliano Ferrara, che è pure un bravo giornalista e quindi non è quel “grasso stupidone” che molti ritengono (sbagliando), ha fatto delle scelte. Queste scelte possono essere contestabili. Ma, attenzione, non si possono vietare.

Ferrara, ad un certo punto della sua vita, ha deciso che la sinistra non meritasse più il suo appoggio, prima passando coi Socialisti di Bettino Craxi e, successivamente, nella seconda Repubblica, con il centrodestra targato Silvio Berlusconi. Vuol dire che lui ha ritenuto opportuno così.

In ogni caso, però, le congiure si devono sempre evitare, e spesso la sinistra italiana non riesce ad evitare le congiure sulla pelle dei suoi avversari. Questo è uno dei difetti della sinistra italiana. Ora, però, arriviamo ad un altro punto: ma Giuliano Ferrara dice cose giuste o sbagliate quando fa il giornalista? A giudizio del pubblico, ad esempio, non sembrerebbe che Ferrara la racconti sempre giusta...

Se Giuliano Ferrara, quando rende pubbliche le sue opinioni, la raccontasse giusta, come si direbbe, il suo quotidiano “Il Foglio” dovrebbe vendere parecchie copie, cosa che, invece, non accade, poiché quando io stesso entro in edicola più di una volta al giorno, noto che le copie de “Il Foglio” sono sempre le medesime e sempre messe nello stesso posto. Cosa significa questo? Significa che le opinioni di Ferrara non attirano il pubblico, non sono credibili, significa che il suo giornale non vende quasi niente, soprattutto nei piccoli centri di provincia.

E la stessa cosa pare che accada con la trasmissione di RaiUno “Qui Radio Londra”, che registra ascolti bassissimi, al limite del deferimento dal palinsesto della Rai. Ora, bisogna vedere: il fatto che Giuliano Ferrara vada a sostituire uno spazio così delicato come quello di Michele Santoro su RaiDue, non significa che il nuovo programma “L’esame” costituirà un trionfo assoluto. Visti i precedenti di Ferrara, i sondaggi non sarebbero confortanti. Caro Giuliano, sei bravo, parli pure bene, ma se fosse proprio “L’esame” a bocciarti ?



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