Cari sottoposti, buon anno!

par Alfonso Mandia
mercoledì 31 dicembre 2014

Non so a voi, ma a me, a questo giro, il dicorso di fine anno di Re Giorgio fa pensare agli auguri natalizi dispensati dal Mega Direttore Celestiale di fantozziana memoria agli impiegati dell'Azienda.
 
Me lo figuro Re Giorgio, stasera, a far bonariamente la morale al popolo bue, quello che s'era messo in testa la bizzarra idea di voler decidere liberamente della propria vita, dei luoghi in cui abita, vive, lavora.
 
Fra poco meno di tre ore andrà in scena l'addio trionfante di chi ha ormai assolto al suo compito: annientare sul nascere qualsiasi sogno di cambiamento ricordando al popolino quel'è il suo posto nella catena alimentare.
 
Proprio come facevano i Signori feudali nel medioevo quando il popolo alzava la cresta.
 
Re Giorgio ci lascerà perché la sua opera non è più necessaria, tutto è tornato alla normalità.
 
I Signori feudali nel castello, in cima al colle più alto, e fuori, oltre le mura, la plebaglia.
 
Proprio come il Mega Direttore Celestiale sprofondato nella poltrona di pelle umana che rivolto all'oblò davanti a sè, dispensa perle di saggezza ai bravi e fedeli impiegati che nuotano nell'acquario, aldilà del vetro, dove la natura ha deciso che dovessero essere.
 
Buon anno a Lei, Signor Napolitano.

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