Carcere per i giornalisti, l’Osce: "Provvedimento in controtendenza in Europa"

par Paolo Monarca
lunedì 19 novembre 2012

L'Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe) stamani ha commentato la recente decisione ratificata dal Parlamento Italiano di ripristinare il carcere nei confronti dei giornalisti condannati per diffamazione a mezzo stampa. 

Dunja Mijatovic, responsabile dell'organizzazione per la libertà dei media, ha espresso preoccupazione per il provvedimento: "Questa recente decisione di reintrodurre pene detentive per i giornalisti rei di diffamazione va contro la tendenza generale nella regione dell'OSCE a depenalizzare questo tipo di reati reati. Sono convinta che tali decisioni dovrebbero essere discusse con tutti i soggetti interessati, compresi giornalisti e società civile, e prese in modo trasparente". Invece, come è noto, il provvedimento è stato ratificato attraverso il ricorso al voto segreto.

Dunja Mijatovic ha concluso lanciando un appello al ministro degli esteri Giulio Terzi, affinché vi sia un'inversione di rotta e le sanzioni vengano alleggerite. 

Nei giorni scorsi si era detto preoccupato anche il commissario europeo per i Diritti umani, Nils Muiznieks, che aveva giudicato quello italiano un grave passo indietro, sottolineando che i giornalisti "non devono andare in carcere per le notizie date e la diffamazione dovrebbe essere sanzionata solo attraverso misure proporzionate previste nel codice civile".

Da sottolineare che, secondo l'organizzazione Reporter Senza Frontiere, l'Italia è al 61° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, a pochi punti di distacco dalla Repubblica Centrafricana e nettamente alle spalle di Namibia, Corea del Sud e Botswana. 


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