Carcere: i tassi bassissimi dei Paesi Bassi. In dieci anni detenuti dimezzati

par La bottega del Barbieri
venerdì 24 novembre 2017

Un interessante articolo è stato pubblicato dalla rivista «Internazionale» (*): riguarda i tassi di carcerazione in Olanda e spiega come siano molto più bassi che altrove. Tutti dovrebbero leggerlo; in particolare nei Palazzi delle istituzioni in cui, fra l’altro, la rassegna stampa viene fornita gratis da un apposito servizio mentre noi “comuni mortali” a «Internazionale» dobbiamo abbonarci (ma sono soldi ben spesi).

di Vito Totire

I tassi di carcerazione non sono un evento naturale ma il riflesso della presenza o assenza di politiche per la prevenzione e l’inclusione. Su questo argomento si è soffermato di recente anche Michael Marmot (**) con il suo fondamentale saggio «La salute disuguale» commentando le cause e le conseguenze della enorme (e non casuale) discrepanza nei tassi di carcerazione tra Usa, Gran Bretagna e Islanda.

Per tornare all’articolo di «Internazionale» ecco i punti salienti:

 Si può fare di più dei Paesi Bassi? Certamente! Ma la strada tracciata pare proprio quella giusta. In Olanda è sempre esistito un pensiero “abolizionista” in materia di pene detentive. Si sa: le utopie qualcosa di buono lo producono sempre e, come si dice, sono i miraggi a mettere in moto le carovane.

 

(*) «Oltre le sbarre» di Johannes Bohme e Brande Eins su «Internazionale» 1229 del 3-9 novembre 2017 (pp. 56-58)

(**) Michael Marmot «La salute diseguale: la sfida di un mondo ingiusto», Il Pensiero Scientifico editore, 2016.


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