Cara Italia, è arrivato il momento di chiedere scusa ai Paesi occupati e colonizzati

par Marco Barone
mercoledì 27 marzo 2019

Il presidente del Messico, come ha reso noto la BBC, ha inviato una lettera al re di Spagna Felipe VI e al Papa, invitandoli a scusarsi per le violazioni dei diritti umani commesse durante la conquista della regione 500 anni fa. Pretendere le scuse per fatti di cinque secoli or sono.Una iniziativa che ha un senso politico ben chiaro, e condivisibile, d'altronde, non è mai tardi per chiedere scusa.Anche dopo secoli. Dovranno aspettare anche cinque secoli le nostre scuse i Paesi colonizzati dall'Italia?

 L'Italia è un Paese che rispetto ad altre realtà ha colonizzato poco, ha conquistato poco e quel poco conquistato lo ha perso.Ma non è stata sicuramente inferiore nelle sue cattiverie, nelle sue condotte, criminali, verso alcuni Paesi colonizzati, conquistati, italianizzati. L'Italia è un Paese con una storia importante, segnata da macchie significative, un Paese può dirsi veramente libero del proprio passato e libero di costruire il proprio futuro solo quando ha chiuso con dignità il libro nero del suo passato. Riconoscendo le proprie colpe e chiedendo scusa. E ciò in Italia non è accaduto, anzi, si assiste esattamente al processo contrario.
 
Chiedere scusa ai Balcani, Dalmazia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia,le isole, all'Eritrea, alla Somalia, all'Etiopia, alla Libia, ed altre realtà minori. Ovunque abbiamo messo piede, ci siamo fatti distinguere e non sicuramente per la nostra civiltà. Ma per il furore nazionalista, razzista, criminale. Nella quasi totalità dei casi è stato così. E poi le conseguenze sono state quelle che sono state e che oggi vedono in tante situazioni trasformati i carnefici in vittime, vittime, della loro storia.

mb

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