Camorra: ucciso Angelo Vassallo, il "Sindaco pescatore", un eroe qualunque

par l’incarcerato
lunedì 6 settembre 2010

Gli eroi sono pochi, preziosi, indispensabili purtroppo per questo Stato marcio fin dalle fondamenta. Però oltre quelli più conosciuti che fanno notizia, ci sono quelli che pochi conoscono e se muoiono nessuna massa oceanica assisterà ai suoi funerali, solo una breve notizia e via.

Ieri sera è stato ucciso un eroe, ma se ne parlerà poco perchè oggi tutti i giornali, talk show televisivi, blog e siti internet parleranno di Fini e il suo discorso di Mirabello.

Mentre tutta l’Italia era presa da quel discorso, come se fosse il salvatore dell’Italia, ieri è morto Angelo Vassallo, il sindaco di Acciaroli. Un paese del salernitano bellissimo, pieno di cultura, con il mare considerato uno dei più puliti d’Italia. Un paese composto da case fatte in pietre, contornate da lunghi muretti e la terra rossa che nasconde tanta bellezza da destare stupore.

Chi viene da lontano si chiede come mai sia possibile che esista un paese così rispettoso dell’ambiente in una regione dove c’è il problema rifiuti, le terre e acque inquinate, ovviamente tutto con l’ausilio della camorra!

La spiegazione sta nel fatto che c’era fino a ieri Angelo Vassallo, conosciuto come il "Sindaco pescatore". E non era un soprannome perché lui come mestiere faceva proprio il pescatore e nonostante il suo esercizio da Sindaco, lui amava comunque pescare pesce spada, spigole e tonno che poi portava ai figli proprietari di un Ristorante.

Ma Angelo Vassallo, eletto tramite una lista civica, era riuscito a sensibilizzare la gente per il rispetto dell’ambiente e della legalità. Ben oltre il 70% degli abitanti fanno la raccolta differenziata. Per la legalità perché ha lottato affinché il Porto non sia gestito dai privati e quindi appaltati alle società legate alla camorra, era riuscito a mantenerlo pubblico e dare lavoro a tanti giovani. E i profitti guadagnati attraverso il porto, li destinava ai servizi sociali.

Per questo Angelo Vassallo è un pericolo per la criminalità organizzata: si batte per il bene della sua gente e non lasciava spazio alle attività criminali. Inoltre diciamolo pure, egli non apparteneva a nessun partito tradizionale e non era costretto scendere a compromessi.

Ieri sera, prima della mezzanotte, è stato ritrovato il suo corpo privo di vita dentro la sua auto e in un bagno di sangue. Ucciso con ferocia, crivellato da più di sette colpi di pistola. Tipico agguato della camorra.

Il "Sindaco pescatore" lascia una moglie e due figli. Un altro eroe che se ne va e che probabilmente se fosse rimasto in vita sarebbe stato troppo pericoloso per la camorra: rischiava, attraverso il suo esempio, di "contaminare" tutta la regione Campania e forse anche oltre.

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