Camorra: arrestato Michele Bidognetti dei Casalesi, quando a tradire è un pizzino

par Francesco Piccinini
mercoledì 29 aprile 2009

Michele Bidognetti, fratello del più celebre Francesco detto Cicciotto e’ Mezzanotte’ è stato arrestato dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli nella sua villa di Casal di Principe. Michele Bidognetti aveva assunto la guida della frangia casalese “bidognettiana” dopo l’arresto di Giuseppe Setola.
 
Fino all’arresto del “non-boss dei casalesi” (Setola, ndr) Michele era una figura di secondo piano all’interno del clan – risultava ufficialmente disoccupato nonostante gli agi e la villa in cui viveva -. Dopodiché ha assunto il ruolo di reggente e portavoce del fratello Francesco che impartiva ordini – nonostante fosse in regime di 41bis – attraverso dei pizzini. Era Cicciotto e’ mezzanotte’ che, con questo sistema, continuava a controllare il traffico di droga e le estorsioni nell’area della provincia di Caserta che ricade sotto il controllo del suo clan. E’ proprio seguendo questi pizzini che la Dda ha portato a termine l’arresto.
 
Subito le congratulazioni del Ministro degli Interni Roberto Maroni: “è un arresto importante che testimonia che la lotta alla mafia è una priorità di questo governo”.
 
Insieme a Bidognetti sono state indagate altre dieci persone. I pm Raffaello Falcione e Giovanni Conzo, hanno proceduto nei loro confronti per: “intestazione fittizia di beni”. Uno degli indagati, di cui non è stato reso il nome, risultava già stata indagata per riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta che sfociò nel processo “Spartacus I”. Tutti gli indagati sarebbero stati usati dai clan come prestanome per il riciclo dei capitali illeciti al fine di comprare terreni, appartamenti e ville in tutta la provincia di Caserta.

Nell’ambito dei beni sequestrati c’è anche la villa in cui viveva Assunta D’Agostino, moglie del pentito Domenico Bidognetti. La lussuosa residenza, secondo gli investigatori, è stata acquistata con i proventi delle estorsioni effettuate ai danni di commercianti e imprenditori. La villa era oggetto delle mire di Setola, catturato lo scorso 14 gennaio a Mignano Monte Lungo, che voleva imporre, attraverso ripetute minacce, la vendita della residenza, del valore di 350mila euro, al prezzo di 30mila.


Leggi l'articolo completo e i commenti