Croce Rossa: altro macigno sul 118 in Sicilia

par Ilpifferaio
martedì 6 ottobre 2009

Dopo il vento di rinnovamento, del prode rampollo di casa Letta, che ha soffiato sulla CROCE ROSSA ITALIANA siciliana, le discussioni non si placano anzi si accendono, con l’intervento del Senatore D’Alia.

Nuovo corso, chiarezza, il vecchio che va via. Ma non è cosi secondo il senatore dell’Udc Gianpiero D’Alia. «Un avvicendamento ai vertici della Croce rossa siciliana, per il quale l’assessore regionale alla sanità ha espresso apprezzamento - ha spiegato - non cambia la attuazione di illegalità nella quale questo ente si trova a livello regionale». E aggiunge: «La CROCE ROSSA ITALIANA per legge e per statuto, non può svolgere né direttamente né indirettamente attività di natura imprenditoriale o che abbiano scopi di lucro. In Sicilia invece, come da tempo evidenziato, gestisce in maniera assolutamente illegittima i servizi del 118.

Le anomalie aumentano anzichè diminuire. Guglielmo Stagno D’Alcontres potrebbe rientrare alla guida del servizi del 118 non appena la Regione costituirà la nuova Fondazione che gestirà la CRI al posto della Sise. E nel frattempo tutte le irregolarità persistono. Assunzioni per chiamata diretta, circa 500 unità, ambulanze noleggiate per un numero di 160 l’anno con una spesa dl gran lunga superiore rispetto all’acquisto delle stesse ambulanze.


Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, per non dimenticare una ispezione del dipartimento ragioneria dello stato nel lontano 2006, che evidenziava delle irregolarità sula vicenda SI.S.E/ CRI.

Ma le irregolarità in CROCE ROSSA, non si circoscrivono solo alle vicende, imprenditoriale Si.S.E. spa in house con capitale C.R.I., si estendono anche in campo nazionale, un marasma nel Corpo Militare della CROCE ROSSA ITALIANA, dove dopo l’ultima ispezione, del 2008 sempre del dipartimento ragioneria generale dello Stato, sono stati riscontrati abusi di ogni genere, senza mai sapere chi sono i responsabili, chi ha ottenuto il grado illegittimamente e continua il suo servizio con Io stipendio adeguato, chi è entrato in servizio senza concorso, ma solo con un semplice richiamo o precetto discrezionale, le norme che ne regolano il servizio, R.D. 484/1936 prima della Costituzione Italiana, non prevede un servizio a tempo indeterminato, continuativo o permanentemente, non essendo legiferato dal legislatore...

Il senatore D’Alia intanto ha già predisposto una interrogazione parlamentare per sapere «se la Cri possa ancora mantenere l’iscrizione nel sul registro delle Onlus usufruendo impropriamente delle agevolazioni fiscali previste per le associastoni no profit».


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