CGIL: l’efficienza e la professionalità non hanno prezzo

par Riccardo Zoccante
sabato 13 marzo 2010

Cronaca di un disservizio.

"Esistono i sindacati dei lavoratori e sindacati dei datori di lavoro. La storia dei sindacati è però soprattutto storia dei lavoratori (operai, contadini, impiegati) che si riuniscono allo scopo di difendere gli interessi delle loro categorie."
Fonte Wikipedia.
 
La definizione della più famosa enciclopedia on-line non lascia spazio ad interpretazioni, i sindacati dovrebbero difendere gli interessi delle loro categorie di appartenenza. Ho voluto ribadire questo concetto perché i fatti lo smentiscono clamorosamente. Partiamo dall’inizio. Faccio parte di un gruppo di persone che non solo ha perso il lavoro l’estate scorsa, ma è rimasto esposto con crediti (totali) superiori a 50.000 € nei confronti dell’azienda per la quale lavorava. I ragazzi che vantavano il credito più alto hanno deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti dell’azienda facendosi aiutare da uno dei sindacati dei lavoratori: la CGIL FILCAMS. Io ero contento di questa scelta, mi sembrava corretta. Dopo vari tentativi con il datore di lavoro per cercare di trovare un accordo, a ottobre ci presentammo negli uffici della CGIL di Ferrara per esporre i nostri problemi. Il mio caso, insieme a quelli degli altri colleghi, fu spie gato nel corso di un primo colloquio con un responsabile del sindacato che ci disse come la CGIL avrebbe agito, quello che avrebbe guadagnato come parcella sul totale recuperato, e quanto avremmo dovuto pagare per farci assistere, ovvero il versamento della quota associativa pari a 60,00€. Poi è stato fissato un altro appuntamento (personale) per fornirgli i vari documenti, ed è qui che le varie storie si dividono.
 
Mi presentai alla data ed all’orario prestabilito, ma purtroppo la persona con la quale avevo appuntamento si dimenticò dell’impegno e a me non rimase altro che tornare a casa dopo aver perso un’ora. La segretaria mi fissò un altro appuntamento, al quale io non mancai, ma ancora una volta la persona con la quale mi dovevo incontrare per pagare la quota associativa e consegnare i documenti non era presente. A questo punto mi arrabbiai con la segretaria e le dissi di non aver tempo da perdere (fortunatamente avevo trovato un’altra occupazione). Resasi conto della brutta figura, mi fece pagare la quota associativa dicendomi che la tessera mi sarebbe arrivata poi per posta, mi diede la ricevuta e si fece lasciare tutti i documenti custoditi ordinatamente in una cartellina di plastica dicendo che li avrebbe consegnati lei. Regolarizzato il pagamento, qualche giorno dopo andai a firmare il mandato dall’avvocato che collabora con la CGIL, poi non mi rimase altro che aspettare.
 
Novembre 2009… dicembre 2009… gennaio 2010… febbraio 2010... marzo 2010. Decisi di telefonare ad un ex collega per sentire come stava, nel frattempo ne approfittai per chiedere se aveva notizie da parte dell’avvocato o dal sindacato, ma la sua risposta fu lapidaria, disse: “lasciamo stare… possiamo solo stargli addosso…". Quelle poche parole la dicevano lunga. Il giorno dopo decisi di chiamare l’avvocato che coopera con la CGIL, il quale mi disse di non avere mai ricevuto i miei documenti. Tornai per la terza volta dalla segretaria per chiedere spiegazione del perché la tessera da me pagata non mi fosse mai arrivata a casa, ma soprattutto chiesi che fine avessero fatto i miei documenti, lei prese tempo. La risposta arrivò dopo una settimana solo perché mi presentai in ufficio da lei, e fu agghiacciante: “probabilmente i documenti sono stati persi!”. Mi infuriai.
 
Persi un altro pomeriggio dalla commercialista, mi diede copia delle buste paga e le portai all’avvocato, ma… problema 1: mancano i rimborsi spesa (erano nella cartellina e la commercialista non li possiede), problema 2 senza la data di cessato rapporto non si può partire con l’azione legale (la lettera di licenziamento per cessata attività era nella cartellina). Dopo aver perso molto tempo e dopo aver speso soldi per la tessera mai arrivata e le telefonate, mi trovo ancora impantanato come quando ho perso il lavoro, ma quello che è ancora più tragico, non sono l’unico. Dovevamo rivolgerci ad un avvocato privatamente, questa è la verità, l’efficienza e la professionalità non hanno prezzo. Io non ho più voglia di perdere altro tempo con loro, ma sicuramente “la storia” con il sindacato della CGIL FILCAMS di Ferrara non finisce qui.

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