C’é la crisi: sono preoccupato e, soprattutto, confuso

par roccob
sabato 28 febbraio 2009

E’ dalla fine dell’estate che vanno risuonando, ininterrottamente, cadenzate marce funebri, in accompagnamento alla crisi economico - finanziaria imperversante su scala mondiale.
 
Intervenendo, nei giorni scorsi, ad una conferenza sul tema, con particolare riguardo allo stato delle cose, agli sviluppi ed ai possibili rimedi nel nostro Paese, ho ascoltato da un esperto, Enrico Cisnetto, le seguenti valutazioni:
 
- la nottata sarà lunghissima, non ce ne usciremo prima di due lustri;
- nessuno si illuda di poter seguitare a mantenere il regime di vita condotto sino a ieri;
- quanto al da farsi per cercare di riemergere, occorre soprattutto la drastica riduzione dei costi dello Stato (abolizione Province, accorpamento Comuni piccoli, eliminazione Enti inutili), l’innalzamento di molti anni dell’età pensionabile, una corposa dismissione di beni immobiliari pubblici.
 
Al che, sono invero rimasto deluso per non aver sentito indicare, fra le misure, la lotta, con ogni mezzo, all’evasione fiscale, da cui potrebbero derivare risultati ben più importanti e determinanti rispetto a quelli conseguibili mediante le altre iniziative.
 
Domanda: ma, c’è la volontà, seriamente e veramente, di stanare, individuare e colpire chi non paga le tasse? Oppure…
 
Ad ogni modo, malgrado i tempi che corrono, nel 2008 noi italiani abbiamo speso 47,5 miliardi in giochi e scommesse. E’ normale la sfrenata corsa verso i Paradisi delle vincite miliardarie?
 
Come non porre in raffronto gli anzidetti esborsi con i 40 “miseri” miliardi che il Governo ha messo in moto per interventi anticrisi? E ancora più significativamente, con gli appena 15,5 miliardi d’euro che costituiscono l’ammontare delle entrate petrolifere di quest’anno della ricchissima Libia?
 
Non c’è che dire, mi sento un po’ preoccupato e molto confuso.


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