’’Bye, bye Miss american pie’’ ed è di nuovo scandalo per l’esercito americano

par Giovanni Mistero
venerdì 6 luglio 2012

Se la reputazione dell'esercito americano galleggiava già a dei minimi storici, adesso ci pensa un ulteriore scandalo a mettere ancora più a repentaglio la sua credibilità internazionale. A cominciare la divulgazione degli abusi che hanno macchiato negli ultimi tempi la nomea della più grande potenza militare al mondo, è stata la pubblicazione nel 2004 delle foto delle torture commesse nel centro penitenziario di Abu Ghraib, a Baghdad. La visibilità dello scandalo, che ha raggiunto le case di tutto il mondo, ha avuto il ''merito'' di porre una lente d'ingrandimento sul rispetto dei diritti fondamentali che proprio l'America enfatizzava nel giustificare i suoi interventi militari. I riflettori del mondo puntati sulle attività militari statunitensi, le immagini dei quattro soldati che urinavano goliardicamente su dei corpi morti in Afghanistan e del ''Thrill Kill'' squad che ha ucciso per sport dei civili afghani prendendone dei pezzi come trofei, hanno fatto il giro del mondo.

A fare il giro del mondo oggi, è invece il video della on-board-camera del pilota di un AH64 Apache helicopter della 101st Airborne Division, pluridecorata e rimasta famosa per il coraggio dimostrato durante la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra del Vietnam e la Prima Guerra del Golfo. Mentre la telecamera riprende il lancio di un missile su quello che si pensa sia, secondo la non ancora confermata nota, un civile afghano nell'atto di piantare dei semi di papavero in mezzo alla strada, immortala anche la colonna sonora con cui il pilota corona canticchiando la scena. Un soddisfatto ''Bye, bye Miss american pie'', dal ritornello del celebre capolavoro di Don Mclean, e BOOM, seguito da un secco ''Nice'' del copilota. Neanche il tempo per il piantatore di semi di papavero di concludere il ritornello: ''This'll be the day that I die''...

La notizia dell'agghiacciante scenetta arriva proprio il giorno dopo della riapertura del confine pakistano agli aiuti NATO, evento importante nel progetto di rendere sicuri i confini afghanistani. A causare il blocco durato per sette mesi, era stato il raid aereo statunense che era costato la vita a 24 soldati pakistani, si crede per errore, nonché l'unilateralità del blitz che ha ucciso Bin Laden. Il blocco pakistano alla NATO prova che le deficienze di gestione dell'esercito americano, in cui il rispetto dei diritti umani prima di tutto dovrebbe essere centrale, minano proprio la pace di cui l'America si professa portatrice.

Esse finiscono per minare direttamente non solo la sua reputazione, che rappresenta a tal punto un'importante garanzia di pace di per sé, da rendere anche politicamente inammissibili che eventi come il sopracitato accadino. Ma danneggiano direttamente anche lo svolgersi pratico delle politiche con cui NATO e ONU stanno tentando di rappacificare il Medio Oriente.


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