Bus atei a Genova: reazioni ed attacchi

par UAAR - A ragion veduta
mercoledì 14 gennaio 2009

Sul sito de “Il Secolo XIX”, quotidiano genovese, è riportata una carrellata di reazioni alla campagna promossa dall’Uaar sugli autobus della città ligure.
Marco Fabiani, responsabile della società che cura la campagna pubblicitaria, afferma che la concessione degli spazi pubblicitari “non è scontata”: “Abbiamo appreso quale fosse il messaggio destinato allo spazio pubblicitario dei due autobus dell’Amt di Genova leggendo i giornali oggi, anche perché la prenotazione degli spazi era stata appena fatta”. I bozzetti della campagna dovranno essere giudicati il 19 gennaio, in base al Codice di autodisciplina pubblicitaria, “che in materia di religioni indica come il messaggio non debba recare offesa” e passare ulteriori giudizi.

Secondo i rappresentanti delle locali comunità islamica ed ebraica, la campagna è “folkloristica”. Il vicepresidente della Commissione infanzia, Gabriella Carlucci (Pdl), giudica l’iniziativa “una provocazione offensiva” in particolare per i cattolici utenti del servizio di trasporto pubblico, “costretti a sopportare slogan e volgare ironia sui propri simboli religiosi”. Carlucci attacca inoltre l’amministrazione della città, che “avrebbe fatto bene a negare l’autorizzazione a questa pagliacciata”. Per Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, la campagna “sconcerta e rattrista”: “Tra manifestazioni politico-religiose dei fondamentalisti islamici nelle piazze di Milano e di Bologna e propagande di ateismo, l’inizio d’anno dell’Italia cattolica non è certamente positivo”.

Il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan attacca il sindaco di Genova Vincenzi e cita abbondantemente Fabrizio De Andre’ - dimenticando che il compianto musicista non era credente.



Il senatore Pdl Giorgio Boracin e il capogruppo regionale di An Gianni Plinio auspicano che l’ente trasporti neghi il permesso alla campagna Uaar, accostata alle “carnevalate blasfeme come il prossimo Gay Pride”.

Il teologo (e monsignore) Marco Doldi sostiene che la campagna è “un’evidente caduta di stile” e un mero attacco a Bagnasco: “la questione su Dio è affrontata con la pubblicità, che non permette alcun confronto. Parlare di Dio con il linguaggio pubblicitario è ridurre la questione a fatto banale”.

Edoardo Rixi, segretario provinciale della Lega Nord, incita gli utenti a non pagare il biglietto del bus. L’associazione Giovine Italia afferma che darà il via ad una campagna simile, con lo slogan “Dio esiste ed è Gesù. Venite a incontrarlo con noi”, e organizzerà in febbraio una conferenza.

Fabrizio Repetto, presidente diocesano di Azione Cattolica sostiene che il “90%” della popolazione mondiale (questa sarebbe la percentuale dei credenti) non può sbagliarsi". In realtà, anche sulla base di fonti cattoliche, i non credenti nel mondo sarebbero circa 1 miliardo e non il 10% della popolazione.


Leggi l'articolo completo e i commenti