Buone novelle laiche

par UAAR - A ragion veduta
venerdì 3 aprile 2015

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Un mese ricco di tante piccole notizie, quello di marzo: tanti piccoli passi avanti, su tanti fronti, che fanno ben sperare. Senza troppe illusioni, beninteso, e senza attendersi provvedimenti perfetti.

Tale non è, per esempio, la proposta di legge sulle unioni civili omosessuali che è stata approvata dalla commissione giustizia del Senato grazie a un voto trasversale. La Conferenza episcopale non ha mancato di esprimere prontamente il suo sconforto, denunciando la “forzatura ideologica” del testo. Ha ottenuto la replica da Monica Cirinnà, relatrice della proposta: “Rispetto le posizioni della Cei, ma io mi occupo di leggi e diritti, semmai di reati. Non di peccati”. Se le risposte fossero sempre di questo tenore, di un’associazione come l’Uaar l’Italia non avrebbe alcun bisogno.

Anche il testo sul divorzio breve, nonostante l’ennesimo stop alla possibilità di saltare il passaggio della separazione, sta andando avanti, e dal Senato è tornato alla Camera per l’approvazione definitiva. Non va invece ancora avanti il progetto di legge di iniziativa popolare sul testamento biologico e l’eutanasia, per il quale anche l’Uaar ha contribuito alla raccolta delle firme. Ma quaranta parlamentari e quattro sottosegretari ne hanno chiesto la calendarizzazione, e non è quindi impossibile che si cominci presto a fare sul serio.

Sul fronte giuridico, il Tar del Lazio ha bocciato l’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay celebrati all’estero operate dal Comune di Roma. Un brutto colpo per Angelino Alfano e i suoi solerti prefetti clericali. Il tribunale di Milano ha rinviato ancora una volta la legge 40 alla Corte costituzionale a proposito del divieto di diagnosi preimpianto per malattie genetiche. Ha anche assolto una coppia con figli nati da una maternità surrogata in Ucraina, accusata di falsa trascrizione. Un’altra coppia alla prese con un caso simile è stata assolta dalla Corte d’Appello di Brescia: comunque la si pensi su questa pratica, la criminalizzazione non ci sembra la strada più idonea per affrontare il fenomeno.

Una buona notizia anche dall’Agenzia del farmaco che, andando contro il parere del Consiglio superiore di sanità, ha sostanzialmente liberalizzato l’assunzione della pillola dei cinque giorni: l’obbligo di ricetta resta soltanto per le minorenni, e non ci sarà più bisogno del test di gravidanza. Il governo ha invece impugnato la legge iper-cattolicista della Regione Lombardia.

Buone notizie anche dall’estero. L’Onu ci ha raccomandato di procedere speditamente verso il riconoscimento delle unioni gay, e l’europarlamento ha fatto altrettanto. Quest’ultimo ha anche approvatola risoluzione Tarabella sui diritti delle donne, pur con un emendamento che conferma le prerogative dei paesi membri.

Non sono state poche le scuole che hanno respinto le pretese di parroci e vescovi di benedire le scuole: è accaduto a Piombino (PI), Roccastrada (GR), Foligno (PG) e Casalguidi (PT). Anche in questo caso la Cei si è lamentata della “censura” al suo desiderio di fare letteralmente quello che vuole nella scuola pubblica, e le querelle accesesi sulla materia (in particolare a Bologna) hanno attirato l’attenzione persino del New York Times, il cui articolo citava anche l’Uaar.

Ancora qualche notizia dal territorio. Il Friuli – Venezia Giulia ha approvato la legge che consente di lasciare disposizioni anticipate di trattamento, la Sicilia ha approvato il registro delle coppie di fatto, il Comune di Sassari ha istituito il registro per i testamenti biologici e l’Atac, l’azienda dei trasporti romani, ha concesso quindici giorni di congedo matrimoniale a una coppia gay.

Due paesi vicini hanno infine approvato importanti leggi: la Francia quella sul fine vita, che autorizza la “sedazione continua a profonda”, e la Slovenia quella che riconosce i matrimoni omosessuali e la possibilità di adottare. Continuiamo così, e ci arriveremo anche noi.


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