Buone novelle laiche

par UAAR - A ragion veduta
mercoledì 4 febbraio 2015

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Nel mese dell’attacco al Charlie Hebdo sarebbe stato bello che le istituzioni italiane avessero trasmesso qualche messaggio a favore della libertà di espressione. Invece nulla, a parte la partecipazione del premier Renzi alla grande marcia di Parigi (dove è stato immortalato in imbarazzanti compagnie). Ciò non toglie che anche nel primo mese del 2015 le buone notizie non siano state poche.

La più importante è forse la decisione della Commissione Europea di accogliere le raccomandazioni dell’Ema, l’agenzia del farmaco continentale, consentendo agli stati di considerare la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo un farmaco da banco. Non è una decisione vincolante, e infatti le autorità italiane sono restie a farlo. Dovrebbe comunque cadere quantomeno l’obbligo di effettuare il test di gravidanza prima della prescrizione. Una volta di più, comunque, la laicizzazione del Paese passa per decisioni che vengono da istituzioni estere, come l’Unione Europea.

O dai magistrati. La Cassazione ha definito “comportamento omofobico” la decisione della motorizzazione civile di sospendere la patente a un cittadino perché omosessuale. E la Corte d’appello di Torino ha riconosciuto un bambino nato in una coppia lesbica come figlio di entrambe le donne.

Una sentenza di rilievo è stata anche quella con cui la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia, che ha violato il diritto di una coppia sposata di poter riconoscere come proprio figlio un bambino nato in Russia da madre surrogata. La materia è controversa, e deve essere sempre garantita la dignità di chi decide di portare avanti una gravidanza per conto di altri. Ciò che non toglie che un divieto assoluto sia, allo stato dell’arte, ingiustificato. E questa sentenza potrebbe forse spingere il parlamento a riflettere sull’argomento.

A proposito di condanne: quella a tre mesi di sospensione, comminata dall’ordine lombardo degli psicologi a un suo membro, sostenitore delle terapie riparative sui gay, ha indignato il quotidiano dei vescovi Avvenire. È del resto lo stesso quotidiano che sostiene apertamente i convegni omofobi organizzati da politici clericali un po’ in tutta Italia, e a cui capita che partecipino plurinquisiti e sacerdoti pedofili. Lo scandalo è diventato internazionale e bene ha fatto la Bie, l’ente che sovrintende all’Expo, a prendere le distanze dalla giunta omofoba lombarda. Se le province sono state (forse) abolite, per abolire il provincialismo di tanta classe politica ci vorranno secoli. Per il momento, accontentiamoci comunque del fatto che sanno di aver fatto una gran brutta figura. Può darsi che cerchino di non ripeterla.

Si sta nel frattempo concludendo con un patteggiamento l’indecorosa vicenda-Stamina. Un decreto del ministero della salute ha messo uno stop a truffe e speculazioni spacciate per “cure compassionevoli”. Lo stesso ministero dovrebbe finalmente inserire nei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) anche la fecondazione artificiale e il parto epidurale.

Buone notizie dal territorio. “Da Genova alla Sicilia”, pare che il divorzio “economico e veloce” (ma non certo per tutti) abbia riscosso un gran successo. Da Bergamo è giunta la notizia che la scuola svizzera (che applica leggi svizzere) ha sostituito l’ora di religione con un’ora di etica: speriamo sia da esempio per tutti. Speriamo che lo sia anche il Comune di Roma, che ha tolto alle scuole private lo sconto del 66% sul pagamento della tassa sui rifiuti. Il consiglio comunale capitolino ha inoltre deciso di istituire il registro delle unioni civili, mentre il nuovo regolamento cimiteriale di Milano consente la sepoltura comune anche alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso.

Un trend apparentemente inarrestabile. Persino il World Economic Forum, per la prima volta, ha parlato dei diritti gay. In Italia, invece, manca ancora una legge per le unioni civili. Se ne è ricordato persino Matteo Renzi, in una lettera inviata agli iscritti del suo partito. Curioso che, in qualità di segretario Pd, Renzi ne parlida oltre un anno, ma che in qualità di premier è quasi un anno che non si ascolta. Aiutarlo a risolvere il suo problema di bipolarismo potrebbe portare presto a un’altra buona novella laica.


Leggi l'articolo completo e i commenti