Brindisi: intervista all’uomo sospettato dell’attentato (e gli errori di Ruotolo)

par Paolo Monarca
martedì 22 maggio 2012

Il quotidiano Il Mattino ha realizzato una breve intervista a C.S., l'uomo ieri sospettato di essere l'autore dell'attentato di Brindisi. Il suo nome era finito sulle pagine di tutti i media nazionali, scatenando le furiose reazioni di centinaia di cittadini che, al suo arrivo in questura, hanno letteralmente tentato il linciaggio. Intanto la sua pagina Facebook era già stata presa d'assedio

"Ora - ha spiegato l'uomo - vorrei essere lasciato in pace dopo questa terribile avventura. Ho pagato con il sospetto l'avere la mano destra paralizzata che fa il paio con l'immagine del video dell'attentatore che ha la mano destra nella tasca destra. Ho pagato con il sospetto la mia capacità di lavorare con computer, radiotelevisioni e tutto quanto c'è di informatica. Ieri mattina sono venuti a casa mia poliziotti e carabinieri, mi hanno spinto su un divano. Con me c'era la mia bambina di 3 anni che poi è venuta con me e per tutta la notte è stata con me in questura".

Piccola curiosità: al secondo 54 del video si sente una voce maschile, che sembrerebbe quella di Sandro Ruotolo, domandare a C.S. se sia stato trattato bene durante l'interrogatorio. Proprio il giornalista di Servizio Pubblico ieri era stato uno dei primi a diffondere, via Twitter, nome e cognome del sospettato, oltre a una fotografia della sua casa.

La diffusione del nome del sospettato aveva dato il via al linciaggio mediatico e solo le forze dell'ordine sono riuscite a evitare che si trasformasse anche in violenza fisica. Come si apprende dalla pagina Facebook di Sandro Ruotolo, per lui "l'ideale di un giornalista è raccontare i fatti come li vede, senza riguardo per le conseguenze o le polemiche che ne possono derivare" (citazione di Walter Cronkite). Anche se la conseguenza è il linciaggio di un innocente? 


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