Brexit o Eurexit?

par Camillo Pignata
venerdì 24 giugno 2016

E' la Gran Bretagna che lascia l'Europa o è l'Europa che lascia la Gran Bretagna?

Sono i cittadini europei che rinunciano a fare l'Europa politica, o è l'Europa della finanza che non vuole l'Europa politica?

Certo è che la moneta unica è governata dall’euro gruppo, in modo antidemocratico, che favorisce le banche a danno e contro l'interesse dei cittadini.

Ma questo non significa che la sua distruzione sia l'opzione migliore. 

In un mondo globale si confrontano i continenti, i singoli stati non sopravvivono.

E tuttavia la Gran Bretagna ha deciso di voltare le spalle a questa Europa, che è un agglomerato di interessi, che ha sacrificato sacrifica i diritti sociali e politici degli stati, per una prospettiva di una migliore economia che non si è realizzata.

Perde la finanza, che ha tarpato le ali alla costruzione dell’Europa politica; 

Perde la linea del rigore, che ha lasciato briglia sciolta alle pulsioni nazionalistiche.

Perde la Merckel con la sua politica del più forte, del forte con i deboli, e debole con i forti. 

Vince la politica, ma quella di destra, quella dei nazionalismi, dei muri, degli egoismi che tuttavia non era mai scomparsa, in questa Europa dove sono sorti i muri, e la solidarietà non ha trovato spazio.

Perde la finanza e lascia alle sue spalle le macerie di problemi irrisolti e di stati in rovina.

Sono ancora in piedi il problema dell’immigrazione, di una politica estera comune, di una intelligence comune contro l’ISiS e di 48 paradisi fiscali.

In Grecia la gente muore perché non ha i soldi per curarsi, si suicida perche non ha i soldi, negli stati del sud Europa la disoccupazione giovanile arriva al 40%.

Le conseguenze del Brexit sono comunque decisive per l’Unione europea. Creditori, debitori, cittadini, gli elettori e gli investitori europei cominciano a chiedersi e a speculare su chi sarà il prossimo ad uscire.

E comunque niente esclude che da qui a qualche anno, il quesito “Exit o Remain” venga riproposto in altri stati. Altri stati potrebbero decidere di uscire dall’euro.

C’è stato un “brexit”, ma di qui a poco, ci potrebbe essere un “frexit” come preannunciato dalla Le Pen. 

Altri stati potrebbero chiedere le stesse concessioni date all’Inghilterra. 

Può stare l'Europa in questa continua fibrillazione? In queste condizioni l'Europa si dissolve.

Se l'Europa vuole evitare di dissolversi dovrà fare politiche che sanno di politica e non di finanza, dovrà costruire l’Europa politica basata sul i principi della solidarietà, in cui in cui paesi creditori si comportano, da stati membri di un progetto unitario e non da creditori che cercano di estrarre quanto più possibile ricchezza dallo stato debitore, e trasferiscono le potenziali perdite delle banche ai contribuenti.

Un’Europa con una sua politica estera, fiscale, economica e dell’immigrazione.
Dovrà fare una politica per la gente e non per la finanza, ed intercettare i problemi delle persone e non quelli delle lobby. Dovrà costruire un modello politico dove i diritti delle persone, prevalgano sulla quadratura dei conti .

iDovrà costruire un sistema di potere in cui venga ripristinato il ruolo preminente del parlamento, degli elettori nella definizione del colore politico dei governi nazionali oggi, del governo europeo domani, e del loro programma, prevalga su quello della Troika, un organismo burocratico /finanziario non votato da nessuno.

Una revisione dei trattati subito.

Una costituzione europea subito.

Perché è pazzesco uscire dall'Europa. Ma è giusto uscire da questa Europa.

Perché è pazzesco uscire dall'Europa di Spinelli. Ma è giusto uscire dal dominio della finanza sulla politica.


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