Breve catalogo degli errori di Bersani

par quartopensiero
sabato 25 marzo 2017

Può darsi che nell'arco degli ultimi cinque anni Bersani non sia riuscito a commettere tutti gli errori possibili, ma per certo vi è andato molto vicino. Con tutta la simpatia umana che suscita il personaggio, nemmeno Cicerone oserebbe prendere le difese del suo operato politico.

Riassumendo. La supina acquiescenza al volere di Napolitano lo ha portato a sostenere il governo Monti, noto per essere stato quello che ai suoi elettori (quelli di Bersani, visto che Monti ne aveva uno soltanto) ha somministrato le migliori bastonate.

Se il porcellum aveva aperto le porte del parlamento a un esercito di incompetenti la cui unica qualità era la fedeltà al capo, Bersani è riuscito nell'impresa di imbarcare un esercito di incompetenti che nemmeno quell'unica qualità possedevano e che nel giro di sei mesi gli hanno voltato le spalle, sommergendolo di sarcasmo.

Anziché mettere fine alla buffonata delle primarie, ha permesso a Renzi di parteciparvi, legittimandolo come sua futura alternativa, senza nessun impegno chiedergli in cambio (e infatti Renzi si è ben guardato dall'impegnarsi).

Si è presentato con l'assurda candidatura di Marini, sindacalista di lungo corso approdato in politica, cioè l'ideale in una fase di crescente avversione contro la casta, per passare dopo alla grottesca candidatura di Prodi.

Si è poi concesso il pudore di dimettersi, per non svolgere il ruolo dell'uomo per tutte le stagioni, che ha lasciato a Renzi, il quale di questi pudori non ne ha avuti, e coi suoi voti ha governato e maramaldeggiato.

Per completare l'opera, infine, gli ha consegnato chiavi, simbolo e proprietà del partito, e ha tolto il disturbo.

 

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